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In questo testo teatrale ci sono due persone che devono
morire, ma la morte non è unica, no ognuno ha la sua che lo va a prendere per
portarlo via, solo che, trattandosi, per fortuna, di un finzione e di un
divertente esempio di teatro degli equivoci, questi due morti, fatte persone e
dunque personaggi (tanto che abbiamo nell’elenco personaggi la “morte di
Veronica” e “la morte di Immacolatina”) nel canovaccio del testo, si incontrano
e discutono con le due persone che dovrebbero portare via e che riescono in
tutti i modi a sfuggirgli…
Il testo sicuramente ha una sua vivacità, letto su carta, ma
acquista il suo vero spessore sul palco di un teatro e come tale ha vinto nel
2008 la sezione teatro inedito del premio “Angelo Musco” con la seguente
motivazione: “Benedetto Cacchioni gioca la sua carta vincente utilizzando un
canovaccio ricco di variegate possibilità che rendono fresca e friabile l’opera
sin dalla prima scena (…) L’autore ci fa soffermare su un tema abbastanza serio
qual è la morte che tuttavia viene trattato in modo accattivante al punto da
farci sorridere e ridere.”
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Recensione |
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