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Il fotografo e poeta Eridano “Dano” Battaglioli ha impostato la sua ultima raccolta, intitolata Lascio la parola al cuore. Pensieri sottovoce, sull’interazione tra foto e poesie. Quasi ad ogni testo della raccolta corrisponde, infatti, una foto a colori, realizzata dallo stesso Battaglioli, che ha dato ad ogni immagine un titolo, a volte semplicemente descrittivo, come “Ibisco”, “ Tronco scavato” e “L’airone”, a volte molto evocativo, come “I sentieri del silenzio” e “Ricami di sabbia”.

Nell’introduzione al libro Francesca Mellone spiega proprio che “il misterioso nesso tra immagine e scrittura ha dato origine, nel corso dei secoli, a una galleria di reciproci consensi, quasi la parola custodisse un resto opaco che soltanto l’arte sarebbe in grado di esplicare. Sulle regole che alimentano e governano tale connubio si può disquisire a lungo, ma non ne può essere certo smentita la necessità psicologica. Forse per questo motivo, Eridano Battaglioli, “Dano” per gli amici, predilige costruire le sue raccolte poetiche sul tracciato di un’orchestrazione che assegna alla fotografia e alla scrittura un unico modo di proiezione simbolica.”

Versi come “Grappoli di luci | preziosi come diamanti” o “Sono scintillanti | le gocce | che mi inondano il viso” o ancora “Dipinge la mano | del pittore | d’azzurro il cielo” indicano proprio come l’esercizio dell’occhio (inteso come osservazione attenta della realtà) rappresenti per l’autore una “funzione prima, durevole, quasi ossessiva, della sua scrittura.”

In chiusura la Mellone propone un interessante confronto, rilevando l’analogia tra i quadri, fatti di immagini indefinite di luci soffuse, di Turner (pittore inglese, vissuto tra fine ‘700 ed inizio ‘800, che sembra, però, anticipare nei suoi quadri gli impressionisti) e le foto di Battaglioli, dove “la luce penetra sin nell’atomo della materia, disfa i contorni, sgretola dall’interno la forma, e con questa gli involucri e i rivestimenti del tempo, facendoci entrare in un sogno già in movimento.”

Come chiusura della propria raccolta Battaglioli ha inserito una poesia fortemente evocativa, intitolata “Dove riposano le ombre”, che recita: “I miei pensieri | nascono | dove riposano | le ombre, | sotto un tetto | d’emozioni, | i miei pensieri | volano | come dei sogni.”

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