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SPE del poeta emiliano Paolo Senni Guidotti Magnani è inserito nella collana
di poesia delle Edizioni del Leone, ma in realtà è un libro con una struttura
complessa e quindi non si può definire a livello critico come una semplice
silloge di poesie, visto che sul piano strutturale contiene anche altri tipi di
testi in prosa e non in versi, come indica già il titolo.
SPE, infatti, è l’acronimo di Sonetti, preghiere, elegie, come chiarisce in
copertina il sottotitolo del volume.
Il libro è diviso in 10 parti, ognuna contiene un sonetto, una preghiera ed
un’elegia e ogni preghiera è stata ispirata da un passo evangelico.
Una chiave di lettura di questo lavoro viene fornita dal critico Anna Maria
Bonora nella postfazione. Scrive, infatti, la Bonora: “Questo libro ha un titolo
misterioso, ma accattivante: SPE, fondamentale per la comprensione profonda del
messaggio poetico dell’autore. Il titolo, se interpretato nel suo significato
più semplice, come acronimo, porterebbe il lettore ad ipotizzare una proiezione
dell’io poetico verso le usuali mode comunicative dell’attualità. (…) In realtà,
l’aver esaltato, nel titolo, le forme metriche della tradizione, quali il
sonetto e l’elegia, invita il lettore a prestare attenzione ai suoni delle
parole e ai sentimenti che esse veicolano. (…)”
La poesia di Senni è, infatti, poesia quotidiana in forme tradizionali, come
dimostrano i seguenti versi (tratti da “SPE10”): “Finestre marrone come occhi
spalancati | nel muro rosa assolato di marzo | seduto freddo loden blu cappello
| con Ale e Anna i piccoli del nonno.”
Come scrive,
infatti, anche la Bonora nella postfazione (con un’impostazione critica precisa
e condivisibile): “Senni cercando, attraverso il richiamo di una
classificazione classica, antiche risonanze emozionali e formali, tenta di dar
vita a un dialogo con il lettore, in cui rivivere e raccontare, lui spera in
sintonia, la frammentazione dell’io religioso nell’uomo contemporaneo.” | |
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Recensione |
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