| |
Anticlimax
Anticlimax è l’originale titolo di questa ultima silloge di Luca
Canali. Paolo Ruffilli nella Prefazione non solo ne spiega il
significato, ma esprime anche lucidi e perspicaci riferimenti sui contenuti
della poesia del Canali, scrive infatti che l’anticlimax è «la figura
retorica per cui a rovescio il discorso diminuisce gradatamente di forza e
intensità dai motivi generali a quelli più personali, dalle circostanze nobili a
quelle più volgari, dalla vitalità alta a quella bassa, dall’attenzione per gli
uomini a quelle per le donne che diventano le proprie amanti, dalle raffinatezze
alle trivialità». Leggendo i testi si può notare inoltre che pure la cifra
stilistica e l’andamento formale della raccolta sono connessi al titolo,
particolarità che denota la capacità e il desiderio del poeta di armonizzare le
cinque parti che la compongono.
Un’allegra disperazione, titolo composto da un ossimoro, è la
prima sezione formata da ben ventinove poesie, nelle quali l’autore parla, senza
eccessivi cedimenti sentimentali, della vocazione alla violenza e della
fragilità della natura umana. Racconta altresì dei mali del mondo con crudele
realismo e un sottile spiraglio di speranza per tempi più giusti.
Ultimi versi agli uomini è la seconda sezione. Qui l’autore
affronta il tema della solitudine degli anziani e della morte. Nella poesia
Augurio sembra lasci “un testamento esistenziale”, nel quale esprime il modo
in cui vorrebbe incontrare Thanatos: «Quasi per sortilegio | benigno la morte sia
per me evaporare | nel cielo, oppure | filtrare fra l’erba nei meati | del suolo,
scomparire | di colpo senza | lasciare tracce ma un vago | sorriso sulle labbra | di
chiunque mi amò o soltanto | seppe di me».
Ulteriori temi sono trattati nelle altre tre parti. Nei versi di Le
amanti canta l’amore e le donne della sua vita. In essi risulta palese
l’influsso di autori latini, soprattutto di Catullo, ma anche la carica di
erotismo e la mancanza di falsi pudori, come in questi dedicati a Marzia:
«Srotolami la | lingua del cavo | orale asettico fluorizzato al gusto | di menta
officinale. Prona | ti voglio abluere i virginei | arva irrigui di | saliva rugiada
sugli intimi | di fiori di pesco appena | sbocciati» (p. 69).
Dalle poesie di Personaggi, animali, piante e di E per finire
scaturisce invece un maggiore apprezzamento da parte dell’autore per il
comportamento degli animali piuttosto che per quello umano, spesso riprovevole –
«Eppure esistono creature innocenti ,| che so, i lupi che predano | agnelli, ma
non li espongono | appesi a ganci a tutte le ore nelle vetrine al dì di | festa
del Signore» (p. 86) – nonché egoistico anche nei confronti delle piante e dei
fiori – «Per la gioia – si fa | per dire – degli occhi | dell’uomo, agonizzano |
recisi e stretti in un | vimine splendidi fiori. | Evitate il | crimine,| il
mercantile zelo, | lasciateli morire sul loro | stelo» (p. 83).
In Anticlimax il vergognoso modo di comportarsi dell’uomo e
l’alienante condizione della società contemporanea sono trattati con lucida e
ferma condanna da Luca Canali, spesso però la sua sottile ironia smorza la
drammaticità dei temi trattati. Non manca nei versi (in cui l’enjambement è
spesso presente) nemmeno la sincerità autobiografica, che attenua il disagio
morale, civile e umano da lui provato nei confronti dei tanti mali del mondo e
delle amare esperienze del vivere, non sempre mitigate dalla forza della fede.
| |
 |
Recensione |
|