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Diamantini, diamantini, che vita, bambini!
Maria Luisa Daniele Toffanin nel breve racconto dal sapore fiabesco dal
titolo Diamantini, diamantini, che vita, bambini! propone, come si legge
in quarta di copertina del libretto, «Una storia che parla di uccellini e
famiglie, di generazioni e lune, di crescita e libertà e dell’amore per la vita
che unisce tutte le creature».
Pubblicata da Valentina Edizioni nella collana di testi per bambini, la
plaquette è impreziosita dalle belle e colorate illustrazioni di Milvia
Bellinello Romano.
Il racconto si divide in due parti, nella prima incontriamo una nonna e
la sua nipotina Giulia intente a osservare una coppia di diamantini e i loro sei
piccoli che svolazzano cantando in una grande gabbia posta nel giardino della
loro casa. Siccome la bambina è affascinata dai loro colori e dal loro canto
melodioso, la nonna le spiega che per consentirgli di vivere bene hanno bisogno
di cure costanti e di attenzioni, la avvisa inoltre che bisogna fare molta
attenzione a non lasciare le porticine della gabbia aperte, altrimenti scappano.
Giulia si offre di aiutarla ad accudirli, stando ben attenta a non lasciare
aperta la gabbia, e a sorvegliare che un gatto “brutto e grasso” non gli dia
noia come già era successo altre volte.
Un giorno, però, i diamantini riescono a fuggire dalla gabbia e a
volare lontano liberi e felici.
La bambina, dopo essersi ripresa dalla sorpresa, grazie a questo evento
riesce finalmente a parlare con la nonna del suo adorato gatto scomparso due
anni prima. La nonna mentre discorrono le fa presente che: «quando si perde
qualcosa e un po’ ci dispiace che non ci sia più […] ci si rifugia nel ricordo,
che un po’ ci consola» (p. 11).
Nella seconda parte della storia, insieme a una nuova famiglia di
diamantini e alla nonna, il protagonista è Alessandro, il fratellino di Giulia,
anche lui amante degli uccellini e ben informato sulle loro esigenze e
caratteristiche. Come la sorella qualche anno prima, anche Alessandro parla con
la nonna delle passate fughe dei diamantini, della loro vitalità e ricerca
costante di libertà. Appena possono, infatti, scappano, nonostante abbiano una
casa per vivere felici e tranquilli. Il bambino confida alla nonna che pure lui
apprezza molto la libertà, infatti, è felice di potersi arrampicare sugli alberi
o correre in bici.
L’autrice attraverso il suo scritto riesce nel non facile compito di
lanciare messaggi formativi ai piccoli lettori. Sottolinea, difatti, quanto
importante è la libertà per ogni essere vivente o prendere coscienza, man mano
che si cresce, delle proprie responsabilità nei confronti degli altri quando
hanno bisogno di noi, svolgere diligentemente i propri compiti e sforzarsi di
superare la perdita di qualcosa o qualcuno a cui siamo legati affettivamente.
Mette, inoltre, in evidenza come la vita si rinnovi con il passare delle
stagioni, ma anche come il passaggio dall’età infantile a quella successiva
comporti diverse e maggiori responsabilità.
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Recensione |
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