| |
Lallazioni
Salvatore
Malizia, psichiatra e psicologo, esordisce nell’universo della poesia con la
raccolta Lallazioni. Dalla “Nota per il lettore”, scritta dallo stesso
autore, si evince che la sua “è una vocazione poetica manifestatasi
tardivamente”, nella quale è presente la consapevolezza “che l’esperienza
psicoanalitica ha influenzato emozioni, pensieri e scrittura”; il titolo,
inoltre, vuole sottolineare il suo “piacere di giocare con le parole, come il
bambino che comincia a lallare...”
La
struttura del libro, divisa in molteplici sezioni, suggerisce con immediatezza
la ricchezza della tematiche affrontate da Malizia, che spaziano da quella del
viaggio all’amore per il luogo in cui è nato – o a quello per la sua compagna –,
dalla nostalgia per le cose di tempi passati alle dediche per i suoi congiunti e
amici. Non mancano anche brevi componimenti nei quali, con poche parole, enuncia
concetti complessi.
La
sezione “Tempo e luogo dell’altro” è la più particolare, quella che si
discosta per originalità di tema trattato dalle altre della raccolta e dalla
maggior parte della produzione poetica attuale. É proprio nei testi che la
compongono che la ponderatezza dello studioso di psicologia e l’emotività del
poeta si fondono per dar voce a specifici aspetti, inquietanti o oscuri, della
personalità del singolo. Nella composizione “Ballata del pre-testo” non
solo si capta la disponibilità del medico specialista all’ascolto dell’altro ma
si coglie anche la sensibilità del poeta nel percepire i tormenti e i disagi
interiori degli uomini. Questa sensibilità è palpabile in “Nebbia”:
“... Perduta a
se stessa, | vaga nel vuoto, frastornata, | ad incontrare il niente. | Dimentica
di storie, eventi, | nessi, luoghi, mesi, anni, | settimane, date, giorni, |
festività, stagioni, | persone, oggetti, effetti | perduti nella nebbia della
mente” (p. 45).
Salvatore Malizia, attraverso i suoi versi, non solo permette al
lettore di intravedere alcune delle strade contorte e labirintiche nelle quali
la mente può perdersi, l’oblio che la può corrodere cancellando il vissuto e la
personalità e spalancando un abisso di niente nell’animo dell’individuo ma gli
parla anche delle piccole cose di tutti i giorni e dei propri affetti.
Servendosi di metafore e assonanze riesce a tratteggiare l’universo complesso e
sfuggente della psiche umana, così misterioso e fragile.
| |
 |
Recensione |
|