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Alla Pro Cultura le poesie di Annamaria Cielo

Si presenta la raccolta «Solitudo»: una nave che affronta il largo senza incertezze e paure

Oggi alle 17.30 presso il Circo­lo Rosmini verrà presentata dalla Pro Cultura con l'inter­vento critico di Mario Cossali la nuova raccolta di poesie di Annamaria Cielo Solitudo, edita da Osiride dì Rovereto.

"Quando le sparse orme as­sumono un senso d'insieme - scrive Cossali -, come in un puzzle in cui ciascuna tessera va improvvisamente al suo posto, allora abbiamo trovato ciò che la traccia disvela”. Ciò che ha scritto Anna Foa a proposi­to del metodo di lavoro dello storico può servire anche per capire il senso di quest’ultima raccolta poetica di Annamaria Cielo. Ci confrontiamo vera­mente qui con la ricerca delle tracce di una vita e il disvela­mento coinvolge chi legge pro­prio perché "è in ciò che fa paura che devi cercare - / dove i pensieri volano alla cieca e tutto / precipita e accade". Si tratta di una ricerca che avvie­ne in solitudine, "salvandomi dal vuoto, / inudito / dagli sguardi senz'affetto, / dalle sciabole dell'attesa, / dal tra­collo di certezze". La "solitudo" della Cielo è quel sentimento nel quale, come sottolinea Giacomo Leopardi in un appunto dello Zibaldo­ne, l'uomo "ricupera sé stesso, ripiglia quasi carne e lena". Si tratta di una ricerca che avviene attraverso una selezione freudiana dei ricordi, tra i quali spiccano quelli del padre: / Pane della riflessione". Si tratta però anche di una sorta di svuotamento del sé, di un'opera di pulizia mentale,

che non a caso corrisponde anche ad un'opera di pulizia lin­guistica, che non vuoi dire cer­to semplificazione, bensì piut­tosto accostamento quasi mi­stico all'essenza delle parole e delle immagini, come del re­sto all'uso concettuale della punteggiatura. Pensiamo versi come: "Rosario del silenzio. Rovereto". Oppure: "Santa preghiera, / Sudario per un ar­cobaleno". Tracce e ricordi, svuotamento e disvelamento, parole e silenzio, questi sono i segnali del percorso poetico che oggi ci presenta Annama­ria Cielo, sempre più autono­mo nella costruzione e nell'ap­profondimento, come nave che affronta il largo senza ìncertezze e paure».

 

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