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Sogni intinti nel Cuore
L’autrice collabora al mensile “Quatro Ciàcoe” di Padova. È inserita in numerose antologie e suoi lavori sono stati tradotti in greco moderno, portoghese, rumeno, inglese, francese,
tedesco, spagnolo e pharsi.
Questo agile volumetto raccoglie poesie e prose in lingua e in dialetto. È’ doveroso dire che Ines Scarparolo è poetessa anche nel vissuto quotidiano: sempre amabile
e gentile, discreta, mai sopra le righe. La sua poesia ne è una conferma: trasparente, libera da cerebralismo o manierismo ma limpida e diretta, leggera come un volo di farfalla. Qui l’autrice riporta ritratti di persone care, incontri, ricordi di
gioventù. “... xe qua la brentana! / da bravi toseti / metive i stivài. / Porté sù da la sàntola / libri e zavàj ... (Aqua alta). “Lavava i panni del Signori / sull’argine del fiume, mia madre / e l’acqua / saltava in grembo, lieta / a noi piccini / che con un cesto ricolmo / di sogni e fantasia / cercavamo nel gioco / di sopire la fame...”. (Sull’argine del fiume). E poi i testi a carattere religioso che Ines correda di ritratti perché è anche mirabile disegnatrice.
Nella prosa troviamo il racconto “La spinetta”, infatuazione e delusione di
una ragazza innamorata, spicca poi per struggente pathos “Lo Stradivari” un episodio di guerra certamente veritiero, e, leggero e sbarazzino “Il primo giro in bicicletta”. L’autrice si rivela anche qui come nei libri precedenti felice interprete del mondo passato e della vita che la circonda.
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Recensione |
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