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La suprema macchina elettrostatica, ultima fatica letteraria di
Veniero Scarselli, si dispiega nel solco di una originalità di scrittura, in cui
offre ancora una volta una capacità immaginativa e poetica, che trascende ogni
forma di poesia corrente di scrittura intimista o crepuscolare. In questo
poemetto il poeta, mescola conoscenza scientifica e fervida fantasia, cioè logos
e pathos, a guisa dei poeti della Grecia antica che rinvenivano la fonte di
ispirazione nel mito e creavano in versi storie leggendarie di eroi e di dei.
Il
Nostro in una sorta di surreale parodia dantesca nella dura salita verso la
Montagna Sacra, che somiglia più all’Olimpo che al Purgatorio, dove un dio irato
“scaglia saette sui reprobi”, trova una guida nella Super-Gemma “Dagli occhi
chiari infatti si irradiava | la Sapienza Filosofica in cui splendono | le mille
luci della Conoscenza.” Lo accompagnerà e gli illustrerà come funziona la grande
fabbrica delle anime artificiali che dovranno colmare d’amore l’universo.
Scarselli compone un quadro di visionarietà poetica e in modo didascalico,
senza apparenti elucubrazioni filosofiche, con l’idea di verità, scandaglia
profondamente sulla nostra storia contemporanea e fa emergere interrogativi e
riflessioni sul destino di ogni essere umano e sulla civiltà del nostro tempo.
Confeziona numerosi medaglioni in cui è messo in luce un relativismo imperante,
segno di incultura che domina la società dell’oggi. Erich Fromm, oggetto di
studio nel periodo della contestazione studentesca, nel saggio Avere o Essere,
affronta questo problema e il poeta stigmatizza l’apparire come un male che
tutto travolge quando manca il modus, cioè la misura nel fare e i peccatori
abbandonati da Dio | predicavano l’Avere anzi che l’Essere. In questa libera
fantasia, ricca di visioni e di spunti intellettuali, si evidenziano altre
tematiche come la sete di conoscenza del mondo ultraterreno a cui ogni individuo
tende. Il discorso metafisico come valore teologico per chi crede o motivo di
repulsa per l’ateo diventa centrale nell’economia del test.
Ed è ben chiaro nei
versi: …a mente umana; a questa è dato solo immaginare | il più modesto Vero
Verosimile, | il quale non è altro che un Vero | Virtuale, e quindi incapace | di
soddisfare la tua sete metafisica. Questo libro, dunque, può dare l’impressione
di un coacervo di bizzarre trovate. Ad una lettura ponderata e avveduta rivela
nell’orditura un io poetante inquieto nella scalata alla vetta della montagna
sacra. Il lettore nella fagocitante affabulazione di Veniero Scarselli rimane
colpito dalla rappresentazione di una realtà umana che si dibatte tra scienza e
fede verso un felice approdo.
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Recensione |
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