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Notturno,Tipografia asolana
L’impressione che suscita la lettura della silloge,
Notturno,
è quella di una poesia di estrema raffinatezza verbale in cui l’immagine si fa pensiero e
la parola testimonianza di vita. La poetessa palesa il suo stato d’animo in questo
incipit lirico “M’inerpico nella tua poesia / con cuore agitato e sensi aperti / a cogliere
significati e lumi”
(Perche). Ci offre pure una sorta di manifesto letterario che, senza dubbio,
rivela la consapevolezza del suo modo di poetare “Se
mi considerassero minore / perche mi diletto talvolta / di versi politi / dichiaro di sapere / a chi voglio parlare / e
cosa voglio dire. / Perciò critici dotti, / a un siffatto poeta non chiedete / sofismi e astruserie
particolari “ (Natale 2013).
Dai versi appare chiaro una critica a tanta poesia barocca piena
di figure di pensiero e tesa alla ricerca di un lessico talora oscuro che e indice di
vuoto (Keinos e Il termine greco) di pensiero e di immaginazione; e nello stesso tempo non
si cura dei critici che spesso scrivono su un testo senza averlo letto. La poesia di
Maso Borso è ricca di valori umani e rappresenta la vita nel suo rotolare, come masso “dal
vertice di lunga erta montagna,” riandando con la memoria al tempo che segna il passato e il
presente, i sogni e la realtà, la felicita e la sofferenza. Nella temperie di
sentimenti che arano i versi della Nostra, l’eros vissuto, vagheggiato, desiderato si manifesta con
straordinaria leggerezza nelle liriche ora in dolci abbandoni ora in un giuoco di
contrasti tra sentimento e sogno.
Emerge dalla poesia, cito fra le tante
Fuori rotta,
uno stato d’animo che
esprime la coscienza del tempo dell’amore e la sua forza dirompente:
Il mio amore e somma
/ di sogni e d’esperienza / una lunga vertigine / dell’anima e dei sensi /
una cometa fuggitiva / sul tetto del tempo.
Va infine notato come si fa
strada con acuta sensibilità il fluire del tempo, il
ruit hora: Il tempo
mi corrode e meno / distinguo tra la vita e i versi / più confondo l’amore con il sogno, come quel poeta / che non trovava pietra /
su cui posare il capo, / vago confusa e intrisa / di cadenzati lamenti.
Questa raccolta di
poesie, sostenuta da una struttura chiara ed elegante e dal linguaggio moderno
senza alcuna caduta di stile, attraverso uno sguardo attento al ieri e all’oggi conduce il
fruitore a cogliere l’essenza dello spirito poetico e le problematiche del vivere. In ultima
analisi e un prezioso volume di versi in cui basta aprire l’animo ed entra la luce fatta
d’amore.
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Recensione |
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