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Carmelo
Ciccia, noto critico letterario in occasione dei 150 anni dell'unità d'Italia
dedica una rivisitazione della letteratura italiana incentrata sull'unità
linguistica che via via si è formata, fino all'unità nazionale faticosamente
conquistata, di cui la letteratura è stata insieme stimolo e testimonianza.
Accanto
a questo tema altri vengono sviluppati circa la fioritura di generi e stili.
Tutti
ricordano tra le reminiscenze scolastiche l'invettiva all'Italia di Dante: "Ahi,
serva Italia di dolore ostello, / nave senza nocchiero in gran tempesta, / non
donna di provincie ma bordello! " (Purg. VI, 76-78) e del Petrarca le due
canzoni civili "Spirto gentil", "Italia mia" e il suo sogno di vedere rinata
l'antica potenza romana o la definizione della penisola come: "Il bel paese: Ch'Appenin
parte e 'l mar circonda e l'Alpe."
Occorre
arrivare all'Alfieri, a Leopardi, e ai grandi del Risorgimento per trovare
quello stesso sentimento di amarezza e insieme di riscossa. L'Alfieri, sepolto
tra i Grandi in Santa Croce di cui il Foscolo scrisse: "Con questi grandi abita
eterno e l'ossa, fremono amor di patria". (Dei Sepolcri, 196-197).
Il
Leopardi, richiamandosi alla canzone petrarchesca, scrive in "All'Italia": "O
patria mia, vedo le mura e gli archi/ E le colonne e i simulacri e l'erme/ torri
degli avi nostri, / Ma la gloria non vedo."
Venendo
al Manzoni, secondo il Russo nei due versi seguenti è già espresso il concetto
di nazione: "non fia loco ove sorgan barriere/ tra l'Italia e l'Italia, mai più!
". E nel "Proclama di Rimini": "Liberi non sarem se non siam uni".
Non si devono
poi dimenticare tutti i poeti e prosatori che rafforzarono nel popolo il
concetto di patria, di unità nazionale e linguistica come "Le mie prigioni" di
Silvio Pellico, il popolarissimo "Cuore" del De Amicis, per citare solo quelli
più letti e quanto ai poeti Giusti, Tomaseo, Berchet di cui, una volta si
leggevano e si mandavano a memoria i loro versi nelle scuole.
Non possiamo
ovviamente in questa sede citare tutti gli scrittori che il Ciccia prende in
esame e che contribuirono con la loro opera a formare la coscienza nazionale, ma
va detto che questo suo contributo storico-letterario, estremamente documentato,
ha un altissimo valore civile e morale.
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Recensione |
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