Ombrìe
Un
libro di poesie in dialetto trentino con traduzione in italiano in fondo alla
pagina. La poetessa è tornata alla sua parlata quotidiana che non è sempre
possibile ridare in tutte le sue sfumature, pittoriche e musicali, nella lingua
ufficiale. In ogni caso anche in quest’ultima, che ci è dato di leggere, si nota
un’incantevole fantasia che sa costruire i suoi fantasmi e conferire ad essi una
nota inconfondibile. “Ancora innamorata la betulla | di quel raggio assassino
che la corteggia | nell’ora dei tramonti sulle cime | dentro un singhiozzo di
muschi disperati.” Come si vede da questo esempio la poetessa ama accostare
semantemi incompatibili secondo il senso comune e la comune esperienza, ma che
sortiscono un effetto suggestivo. Altrove: “Custode di conchiglie il movimento |
di tempeste segrete dentro il cuore. | Nessuno potrà mai accucciarsi | a un
albero spezzato dal temporale.” L’accostamento dei due termini iniziali sfugge
al senso comune ma non è un dovere dei poeti attenervisi se è vera
l’affermazione futurista delle “immagini senza fili”.
Elogiative la prefazione di Elio Fox e la postfazione di
Paolo Ruffilli, critici di alto valore che vedono in questa poesia una singolare
costruzione affidata all’immediatezza e all’istinto (Ruffilli) e alla sua
sconfinata fantasia (Fox) che taglia i ponti con il periodare tradizionale di
chiara intellezione.
La natura nei suoi incontaminati spettacoli e la tradizione
paesana che conserva valori ormai dismessi paiono essere i due fattori portanti
dei vari contenuti delle singole composizioni, a cui si aggiunge l’amore
(coniugale, materno, amicale) che rileva la delicatezza dell’anima della
poetessa.
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