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L’insieme raccolto sotto il titolo Progetto Uomo Nuovo Cieli Nuovi e Terra Nuova, qui analizzato, è un collage di narrativa, dodici componimenti con qualche minima interferenza poetica. Brani che «traggono origine da una particolare esperienza vissuta dall’autore in Congo, nel dicembre 2003», dall’introduzione, p. 5. Parte della raccolta è la riproposizione dell’opera Progetto Tshumbe Congo (Edizioni del Leone 2005), da me recensito nell’aprile 2006 per questo medesimo sito letterario. Il titolo, secondo l’indicazione dell’autore, vuole essere allegoria alla biblica folgorazione (trasformazione) subita da Saulo-San Paolo sulla via di Damasco, ed incitamento in generale ad un umano cambiamento: «Uomo Nuovo che nasce dall’uomo vecchio», ibidem.

In particolare, “Ascolto il silenzio”, che apre l’organica sequela, a p. 6, è la proclamazione delle «armonie solenni d’un canto muto» (ibidem), indicativo dell’assoluta eloquenza (mortiferi postumi bellici) che solo il silenzio sa trasmettere («Si contano i morti sui due fronti di guerra, ma tutto tace. Nulla si vede, si sente soltanto il silenzio. Lo ascolto. […] Voce fuori dal tempo e dallo spazio. Voce che non si sente e che non muore: dal silenzio la voce eterna»).

“Voglio tornare a Tshumbe”, pp. 10-12, rappresenta invece l’antico (quanto il mondo) ossimoro «fra il Bene ed il Male, fra la Vita e la Morte, fra l’antico che si rinnova ed il nuovo che inesorabilmente invecchia», e si ricollega all’idea del primo brano, ora citato. Nello scontro-iato che dà stimolo al libero arbitrio, ossia all’onnipresente impatto tra conoscenza e coscienza, Piotto, ribadendo parzialmente il precedente concetto d’antitesi, aggiunge: «Voglio tornare ancora a Tshumbe per capire me stesso, capire la mia libertà in eterna lotta fra il Bene ed il Male», ibidem.

Lo scrittore intravede il perseguimento d’una pace duratura tra i popoli, «come un’onda che ci porta avanti verso un oltre che non conosciamo» (in “Le Stinche”, p. 22), nell’ideale unità (“Ut unum sint”, pp. 18-19) che auspica quale indispensabile alimento “Il dialogo fra le Chiese” di tutto il mondo, pp. 19-20. Augurio che sottoscriviamo e che estendiamo all’intera umanità.

Recensione
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