| |
La presente silloge di Roberto Bacchini, esperto
musicologo (laurea in canto gregoriano; organista e compositore di musica
vocale, strumentale e corale; docente di teoria e solfeggio; nonché maestro di
cappella), abbina alla sua primaria passione musicale la poesia.
Nonostante i suoi trentacinque anni non è un
esordiente in questa ibrida, sinestetica fattispecie poetico-musicale.
Per la verità, a parte la succitata caratteristica,
introduttiva d’un tocco di particolarità, la raccolta in disamina si conforma
ancora più sui generis anche per l’originale impostazione editoriale,
circa il modus che pertiene l’impaginazione. Non una pagina che rechi un
numero. Nemmeno una. In calce, al centro pagina, invece, e solo a riguardo della
prima sezione poetica (la sezione musicale non ha assolutamente nessun elemento
indicativo in tal senso), la successione dei singoli componimenti è impostata in
base al luogo e alla data di prima realizzazione degli stessi. Una distinzione,
quindi, essenzialmente cronologica e geografica. Dall’incipiente serie di poesie
croate, indistintamente datate agosto 2005, via via, con Trieste, Vergiate,
Varese, Sorrento, Capri e Napoli, si compie il lasso temporale 1° agosto 2005-30
marzo 2006.
La sezione finale, quella specialistica, che più
coinvolge l’attitudine dell’autore, riproduce quattro canzoni con relativa
partitura pentagrammata e, talora, con la sillabazione del testo della canzone.
In attinenza al mio compito, più peculiarmente
letterario (sulla performance musicale non mi voglio esprimere, in quanto
azzarderei pareri critici), senz’altro posso convalidare il topos
poetico. Mi sembra, nella sua assoluta libertà strutturale, indicativo di una
cifra degna d’attenzione, giocata nell’estro di una moviola che sa attingere,
anche dalla memoria, gli elementi maggiormente estetici che, in sé, assolvono
alla costruzione della reale, fotografica, prosaicità del vivere quotidiano.
| |
 |
Recensione |
|