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Angelo Lippo, in qualità di critico ed editore, non è la prima volta
(anzi!) che si cimenta sulla saggistica critica, poetica ed altresì
figurativa. Critico a tutto tondo, dunque. E lo si evince palesemente nella
lettura delle opere analizzate e proposte.
Il libro si presenta nella bifronte realizzazione a
tutta-copertina. Che lo si prenda in considerazione dal lato della
proposizione poetica o da quello, anteposto, della performance figurativa, dà
l’identica, simmetrica idea della sua ideazione ed impaginazione. Poche, e
necessarie, sono le varianti tra un fronte e l’altro. L’illustrazione di
copertina varia unicamente come alternanza di bianchi e neri e di collocazione
(banda destra e banda sinistra) della sezione interessata: poesia o arti
visive. E, naturalmente, oltre al sottotitolo, sempre specificativo della
sezione, in calce sono vertiginosamente ripetuti i nominativi degli autori
antologizzati («Non una antologia nel senso stretto del termine, ma un
percorso che si caratterizza come "luogo dell’anima"», p. 5, prefazione ai
poeti), che non possono altro che essere, ancora una volta, diversi, a seconda
della sezione presentata.
Per la poesia sono presi ad oggetto Ada de Jiudicibus Lisena, Lucio
Carmelo Giummo, Anna Marinelli, Rita Marinò Campo, Michele Martinelli, Rita
Santoro Mastantuono, Edio Felice Schiavone. Mentre, in contrapposizione, per
l’arte figurativa sono valutati i seguenti autori: Anna Amendolito, Nicola
Andreace (lo stesso illustratore della copertina), Vincenzo de Filippis
(scultore di ceramiche e terrecotte), Maria Teresa di Nardo, Antonio Gigante,
Pietro Guida (scultore di cementi e gessi) e Carmen Manco.
Lippo, praticamente, cura l’apparato critico nelle anteposte
prefazioni, facendo eloquente sunto ora dell’uno ora dell’altro autore. Come
succede nella critica pubblicata in molte altre sedi, il Curatore espone
proprio il centro delle capacità, delle ispirazioni e degli esiti dei vari
autori, siano loro poeti o figurativi.
Nella prefazione ai sette poeti è spiegato il senso del titolo del
libro. «"Voci di frontiera", voci – afferma Lippo – che partono e si diramano
verso altre terre, superando barriere di ogni tipo: ideologiche, culturali,
sociali, con l’obiettivo di sconfiggerle. È un viaggio che impegna i cuori e
le menti di ogni artista/poeta, i quali cercano di avviare un processo di
superamento concreto, per una crescita civile e libertaria di ogni popolo».
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Recensione |
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