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Promethéus. Il dono del fuoco

“Il titolo è esplicativo del contenuto poetico che, con sapienza, attinge ai classici e ad autori amati e assimilati in un cammino che attraversa il mito di Prometeo rivisitato al tempo del covid.

Una prima sezione lo accoglie in cinque movimenti, fra quadri e reminiscenze letterarie che presentano la natura del dono del fuoco sacro a contatto con la grandezza della poesia e con il sapere scientifico che può creare angoscia ma rimane anche speranza di salvezza.

Nella seconda parte le poesie sono divise in tempi. Hanno un andamento più musicale e incisivo, si muovono gradatamente verso la prefigurazione di una futura possibilità di riscatto.

Tempo I

Eschilo di Eleusi
--------------------- = mito della scienza

Prometeo

Incontro Prometeo
e il tempo del mito
nei versi scolpiti da Eschilo

Il dio, ladro del fuoco, incatenato
da Efesto con nodi d’acciaio
caviglie e polsi alla roccia rabbiosa
di gelo, nella Scizia all’orlo del mondo
dove terra e cielo s’incontrano

La sua colpa, ha carpito agli dei
la fiamma radice di vita, d’industrie

Eschilo canta la generosità
di Prometeo, fonte di tutte
le scienze per i viventi. Fu suo,
per il bene degli uomini, il dono
del calcolo, primizia d’ingegno,
e l’insieme dei segni tracciati

Avverto nell’aria l’eco della
musica di Beethoven

Due interventi esplicativi aprono la silloge, di Giuliano Ladolfi e dell’autore: forse meglio alla fine, per lasciare al lettore un primo impatto con la scrittura creativa e il suo messaggio.”

Recensione
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