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Non esauriscono certo i rispettivi temi queste due
pubblicazioni, imperdonabile è l'aver trascurato i "millissimi uccellini" della
poesia contemporanea, che ad ogni buon conto non sarebbe giusto confinare nella
manualistica.
Il loro merito, dando per scontato che ci sia, non è
quello di presentarci una lista completa dei poeti e delle loro produzioni
legate agli argomenti menzionati nei
titoli, piuttosto
quella di dedicare molto spazio a nomi non eccessivamente praticati dalla
critica, poi quello di entrare, anche se in modo non approfondito, nella vita
degli autori stessi per cercare di dare un senso all'ingresso di tali temi nella
loro poesia. Forse qualcuno potrà indicarle come semplici curiosità ma tant'è:
sul tema dell'uccello fuggito dalla gabbia si possono leggere due
interpretazioni molto diverse fra loro, una del giovane Giacomo Leopardi (1798)
e l'altra di Motomaro Senke (Tokio 1887) che trovano un intreccio nel bimbo
Giacomo che pone l'amore per la libertà nella giovinezza del cuore, e nel poeta
nipponico che vede nel bimbo che a sera si libera dei suoi abiti la figura
dell'uccello liberato.
L'autore stesso non si autoreferenzia rispetto al suo
lavoro, di cui va annotato comunque l'impegno e la pazienza; della chiusa di una
"canzonetta" di Ugo Betti: "O primavera, uccelletto fuggitivo,
| tu canti, io
scrivo.", forse un po' frettolosamente la indica come piacevolmente faceta,
questo lascia capire come egli non voglia far credere al lettore di star
maneggiando reliquie della
cultura in questo suo
lavoro.
Per tutto questo Franco Orlandini ha impegnato tempo
ed energie, eppure certamente sa che non sono lavori come questi che possono
assicurare quella gloria eterna che ricercano poeti e scrittori. Noi invece, che
proprio a quella gloria pretendiamo di tendere quando
inforchiamo la penna,
forse non pensiamo di avere scarsissime, quasi nulle, possibilità di
raggiungerla e ciò nonostante la perseguendola rinunciamo a priori anche alla
possibilità di ottenere quei lettori che dedicheranno la propria attenzione al
lavoro del nostro autore, più modesto di noi.
Ma se fossimo così razionali come potremmo essere
poeti!
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Recensione |
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