In questo libro-intervista, a
partire dall’esperienza personale dell’autrice Lucia Gaddo Zanovello, Antonio
Capuzzo arriva a porre delle domande fondamentali sul significato stesso della
poesia, sulla sua necessità ancestrale e sul suo valore etico ed intimo.
Domande a cui anche il lettore
di certo vorrà rispondere, seppure non sia anche lui stesso autore ma semplice
fruitore della parola poetica.
L’arma vincente di questo
dialogo tra Antonio Capuzzo e Lucia Gaddo Zanovello sta nella semplicità delle
pur profonde domande e nell’acutezza delle risposte, che esprimono insieme una
dialettica vivace e disposta al confronto per ulteriormente alimentarsi.
“Accade che persone passino
attraverso la vita senza vederla” dice ad un certo punto l’autrice,
rispondendo ad una domanda sul concetto di morte e la presenza della morte nella
sua poesia.
Come si evince da altri spunti
dialogici di Lucia Gaddo Zanovello, il poeta è proprio l’antitesi di chi vive
senza accorgersene, ma rappresenta invece chi sceglie di sentire a discapito del
dolore e della sofferenza che inevitabilmente deriva da un acuirsi eccessivo
della propria coscienza, fino al punto di fare propria anche quella di altri –
anche quella che rimane silente e senza scopo.
Poesia quindi vista come mezzo
di confronto, con tutti i suoi luoghi d’elezione e le sue metafore infinite, e
pure come mistero, fermento dell’anima e pulsione più o meno controllata che
viene definita genericamente “ispirazione”: questo libro-intervista è un
viaggio di due persone alla ricerca anche di come rendere più evidenziabili
certi aspetti di una arte su cui gli stessi autori e fruitori non alimentano
tutte le potenzialità, evitando spesso di interrogarsi sui plurimi significati
delle proprie composizioni, rispetto anche al loro valore civile e alla loro
responsabilità etica.
Il percorso dialogico tra
Antonio Capuzzo e Lucia Gaddo Zanovello esprime la necessità di soffermarsi più
spesso sulle motivazioni delle proprie opere, per interrogarsi ulteriormente sul
valore condiviso dell’arte e per valutarne nuove possibilità, come la scoperta
di nuove frontiere di senso e percezione.
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