Carnivore -
poetico processo alle magnanti plantae
Le piante carnivore sono il soggetto di quest’opera scritta
da due autrici che già in una altra pubblicazione (“Mito e Contagio”, sempre
pubblicato e performato dal complesso artistico “Cerimonie Crudeli”) hanno
dialogato attraverso la rivisitazione di figure femminili sospese tra mito e
modernità.
In “Carnivore” il soggetto è in qualche modo sempre
declinato al femminile, poiché le protagoniste sono le piante carnivore,
vegetali che sfatano il luogo comune di “oggetti” passivi del contesto naturale
in cui vivono, e suscitano da sempre una curiosità che sfocia nell’estremo
orrorifico di un mostro temibile soprattutto perché incomprensibile.
Giada Primavera e Liliana Ugolino regalano autonomia e voce
a queste singolari creature, raccontandone – a partire dal nome e dalla loro
specialità botanica – le suggestioni possibili che nascono dall’incontro con
l’immaginario che le piante racchiudono, svelandone il mistero e il fascino
sottile della loro “fame” che le rende probabilmente più simili a noi di ogni
altro vegetale.
“Io le capisco bene le carnivore. Hanno le pene della
mancanza e l’oltranza della cattura”, recita una battuta della Crysamphora,
pianta carnivora del continente americano, animata dall’autrice Liliana Ugolini.
Una esternazione che, come tante altre presenti nella scrittura, ce le rende
particolarmente vicine, esemplari di ricerca e appagamento del desiderio tanto
comune al genere umano, e sempre rinnovato. “Carnivore” sancisce un ulteriore
momento di riuscito approfondimento nel percorso di ambedue le autrici, offrendo
al lettore/spettatore ulteriori chiavi di riflessione e suggestione.
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