Sara Giannatiempo, giovane
danzatrice, esordisce in narrativa con questo romanzo teso ad indagare i
rapporti amorosi che nascono e si sviluppano attraverso il diffusissimo
mezzo di Internet.
Sofia e Marcello, i due
protagonisti, si incontrano nella multiforme rete che accoglie facce così
ben descritte da foto e pensieri da non essere più anonime e lontane,
rendendoci a volte “più vicino del vicino” chi vive a molti chilometri di
distanza da noi.
In questo paradosso
affascinante, spesso effettivamente ricco di nuove possibilità comunicative
e relazionali, i due protagonisti del libro di Sara Giannitiempo si
conoscono attraverso uno schermo e imparano a percepirsi come esseri simili,
avvinti da quelle “connessioni” imperscrutabili che attraversano l’etere e
permettono di scoprire l’altro allo stesso modo in cui ci scopriamo con lui.
Questo incanto, nel romanzo
di Sara Giannitiempo, viene però turbato dalla necessità di dare infine
corporeità ad una storia fatta di accenni e sogni reciproci più che di
concretezza (o almeno, questo credono i due ragazzi).
Decidono di doversi
incontrarsi fisicamente per sapere se quello che provano attraverso lo
schermo è confermato nella realtà che li vede ambedue lottare ogni giorno
per affermarsi nel lavoro e negli affetti (soprattutto Marcello cerca una
autonomia più netta da una famiglia che sembra essere particolarmente
ingombrante). L’aspettativa troppo alta, conoscersi e piacersi allo stesso
modo e allo stesso modo affidarsi all’altro, sembra turbare per sempre la
possibilità di un incontro, vietando alla storia una conclusione positiva o
comunque “reale”.
Ci penserà la vita, quella
vera ( che pure comprende Internet e la fatale illusorietà del Web) a farli
incontrare nel momento meno atteso.
Sara Giannitiempo scrive con
intelligenza e acume una storia che potrebbe essere comune a tanti,
delineata con tratti realistici ed insieme profondi, tesi a scandagliare
quanto di più sottile e nascosto si agita nella nostra travagliata
emotività, d’un tratto inspiegabilmente insicura al cospetto di possibilità
troppo rosee per essere credibili.
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