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Di delitti impuniti e di
amori infiniti
La matrice essenziale dell’opera
di Ignazio Ippolito ci viene suggerita immediatamente dal titolo:”di delitti
impuniti e di amori infiniti” è, come dice nella sua nota Paolo Ruffilli, una
sorta di “quaderno di appunti”, un “album del personale” in cui trascorrono e
sostano ossimori esistenziali sospesi tra sentimenti e sensazioni forti e
contrastanti.
Ignazio Ippolito racconta la
sconfitta di una generazione, la disillusione del nostro tempo vista con una
franchezza senza filtri, in cui le immagini raccontano una storia comune,
dolorosa e piena di rabbia, ma anche di passione e volontà coraggiosa
nell’esprimere il proprio dissenso; l’autore analizza la condizione esistenziale
dell’uomo, affrontando i momenti più drammatici della storia, in un recitativo
denso e ritmato che sottolinea la drammaticità e la tensione emotiva che
accompagna il lettore lungo tutto il libro. testimone del nostro tempo illusione
rimpianto nuovi tempi libero arbitrio, condizione esistenziale, recitativo memoria
frantumato dispersione “Questa è la mia
terra | questa è la terra” dice Ignazio Ippolito, considerando collettiva la
sua personale esperienza, e sua personale quella della storia, del mondo e della
sua memoria.
“I sassi | piccoli o
grandi | briciole o massi | non muoiono mai | testimoni del tempo | accompagnano il loro
cammino | abbandonati al loro destino”: l’esperienza individuale diventa
comune, e Ignazio Ippolito si rende “il cantastorie” che “deve
raccontare”, squarciando il silenzio dei “sassi”, testimoni senza parole,
indifferenti rispetto al comune destino.
Nella incisiva dialettica
dell’autore si susseguono fallimenti e sconfitte, orrori e disillusioni, che
pure lasciano intravedere un “umano troppo umano” degno di compassione e
rivincita nei confronti della storia; “il sogno del ritorno e dell’aurora”
appare ancora l’ipotesi per scoprire un incomprensibile ma ancora seducente
luogo delle emozioni, dove si chiede solo di poter essere a nostra volta svelati:
“scrutami ancora | che hanno nelle rughe | che hanno scavato | le parole che non ti
ho detto”.
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Recensione |
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