I lupi e il rumore del tempo
Questa bella pubblicazione, tradotta e curata da Paolo
Ruffilli, ci permette di rileggere i testi di un grande poeta russo del XX
secolo, Osip Mandel'štam.
Esponente di punta dell’acmeismo, ferocemente avversato dal
regime staliniano, questo autore è davvero un esempio fulgido di originalità di
lirica e di pensiero, lontana da ogni plagio e convenienza politica.
Dopo tanti decenni, la poesia di questo autore è ancora
vivace e vivida, estremamente attuale e ancora libera, sebbene con insistenza
bussa il fato / alla porta che ci è proibita..
Il senso dell’ineluttabile destino è infatti sempre
presente in Mandel'štam, che pure esprime nei suoi testi brevi ed intensi una
forza vitale estremamente lucida e attiva, pure al cospetto delle miserie che il
tempo continua ad allineare lungo il proprio percorso.
Conclusi il tempo e la strada / potrò tornare dov’ero:
nel nulla in cui l’uomo nasce, l’uomo torna, ma nell’esistenza di questo viaggio
si compiono continuamente piccoli miracoli inattesi che accendono l’anima, e
rischiarano il vissuto del poeta.
Grazie alla poesia infatti, Mandel'štam può “essere libero”
nella prigionia , stare là dove non sono, riuscire a fischiarsi la
vita come fa lo storno/mangiarsela come un dolce di noci; quando si è
scoperto che la discesa lungo le proprie paure non ha mai fine, può cessare
anche il vero, primo timore.
|