Domenico Ventola è un acuto
critico teatrale e cinematografico. In questo libro, che raccoglie pensieri
personali e intimi scritti come aforismi, l’autore volge il suo sguardo attento
e penetrante verso la scena della vita, dove protagonista è sempre il difficile,
complesso rapporto tra “noi e gli altri”, come ci suggerisce lo stesso titolo.
È proprio la commedia della vita
a motivare la scrittura asciutta e semplice di Domenico Ventola, che esprime in
riflessioni autonome – ma legate sempre al filo conduttore dei contatti umani –
argomenti che spaziano dalla più stringente intimità alle emergenze di un mondo
spesso incomprensibile, governato da ragioni misteriose che esulano da una più
immediata comprensione.
“Tutto resta. Nel fondo.
Forse dimenticato, non cancellato. E ci segna per sempre”: Domenico Ventola
non smette di osservare caparbiamente la realtà che gli è attorno, sempre
smussandola con un pensiero interiore, un frammento di sé che riesce a
trasmettere pur nel contorno di un fatto, come una notizia rimbalzata nelle
cronache di quel mondo in cui l’autore è insieme complice e spettatore di ciò
che avviene.
Domenico Ventola scrive un
diario, in cui le domande sono più frequenti delle risposte; ecco perché
l’aforisma non è la definizione più esatta per coniare questo genere letterario
che ricorda maggiormente una struttura “diaristica”, una parcellizzazione del
pensiero e dell’esperienza che si condensa attorno a “opinioni” (come recita lo
stesso titolo dell’opera) di cui rendere partecipi i lettori.
Si tratta dunque di un viaggio
all’interno di una riflessione condivisa, declinata su più voci e trasmessa per
essere alimentata anche dal pensiero altrui.
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