Voci dall’ombra
“Di polvere ci copriremo / Verso l’oblio i nostri passi /
ci condurranno. / I nostri sogni rimarranno”: ovvero, l’incanto rimarrà, al
di là della caducità del tempo.
Valeria Massari con le “Voci dall’Ombra” esprime la propria
percezione della condizione umana, fragile si, ma portatrice di una tensione
verso l’infinito che muove lo spirito a confrontarsi con il tempo, e il suo
mistero.
Nei testi dell’autrice si avverte l’urgenza di esprimere
tutte le potenzialità del proprio intimo, visto non esclusivamente come io
solitario, ma come portavoce dell’umanità intera, dei suoi vagheggiamenti, delle
sue necessità più recondite e meno dissimulate.
Seppur consapevole della “imperfezione del mondo”,
l’autrice avverte il potere di quella “voce”, capace di superare lo
spazio, e ad unirsi a “ad altri richiami” , “nel canto remoto e
inconscio / dell’umanità”.
Pure avvertendo la desolazione della perdita,
l’incomunicabilità e la solitudine, come elementi inevitabili del proprio e
altrui cammino, Valeria Massari lascia che l’ombra non sia senza scopo, ma abbia
la possibilità di trasmettere sogni e desideri – una luce oltre l’oblìo
dell’oscurità.
I testi trasmettono questa esigenza, ed esprimono con
rinnovata delicatezza la volontà di essere compenetrata dal creato, per riempire
il vuoto, e dare significato anche al dolore; perché è proprio nella
contraddizione che scaturisce l’arte, e la voce può levarsi di nuovo, con
rinnovata speranza alla stregua di un giorno dove “Il matttino è un
miracolo / che ci fa scordare la sera”.
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