| |
Giorgina Busca Gernetti ha al suo attivo numerose raccolte di
poesie. In quest’ultima, Onda per onda, pubblicata dalle Edizioni del
Leone di Venezia, ha raccolto poesie legate insieme dal tema unico del mare.
Il mare diventa nella sua esistenza e nella sua consapevolezza
di vita come la matrice essenziale dell’esistenza, archetipo principale del bene
come del male e quindi come elemento intimo dell’essenza vitale.
Già nella prima poesia della raccolta, a p. 11, la poetessa
emblematicamente confessa "il mare fu il più grande e sacro mito | che
s'imprimesse a fondo nella mente | e nell'animo". Nel suo sviluppo
esso è visto come duplice funzione di vita, ora come amico, fratello, padre, ora
come mostro pericoloso. In questa cornice variegata, ma sempre animata da
sensibilità raffinata, i versi godono di un ritmo lineare, sciolto ma capace di
una melodia più intima, perché la poetessa riporta ogni accadimento o visione al
mondo interiore della persona, "alla profondità dell'anima".
Un solo esempio basta a rendere la natura della sua poesia. A
p. 34, Nell'azzurro, una poesia emblematica, la poetessa vive l’azzurro
come il colore della sua anima, "Vedi? In quest’azzurro | che l'anima
dilata all'infinito | - non sai se è cielo o mare –", ma subito
emerge il bisogno della nota interiore, "forse si sfaldano le pene".
Quest'ultima si sviluppa lentamente, si traduce in bisogno di pace interiore, di
quiete, "Ci cullano le onde | con timidezza | nel sereno
dell'aria. | Senti che pace?".
Riprende il gusto dell'atmosfera, "In questa immensità |
d'azzurro mi rispecchio" e riprende anche il bisogno di guardarsi dentro,
"indago nel mio animo | senza pudori...", finché non si ritrovano
uniti i due elementi compositivi, l’ambiente esterno, l’azzurro, e il suo mondo
interiore, la quiete. "Vedi? Lontano dalle rocce, | dal travaglio dei
giorni, | ritrovo la mia quiete | di gabbiano senz'ali".
L'occasione esterna, in questo caso il gabbiano che "... s'innalza |
in volo verso l'azzurro infinito", offre lo spunto per coniugare i due
elementi della composizione, lo spazio esterno e l’animo interiore, "Lo seguo
come s'io volassi, | godendo del suo immenso spazio | ed annegando |
nella profondità dell'animo".
In questa complessità di sfumature la poetessa riesce a
contenere sempre la linearità del dettato, che sembrerebbe operazione semplice,
ma che in realtà è difficile da realizzare.
| |
 |
Recensione |
|