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da: Antologia Autori del Terzo Millennio,
Casa editrice Menna, Avellino 2009.
Il poeta Franco Orlandini, del quale abbiamo già esaminato sia
in questa edizione che in altre passate, opere ad indirizzo critico e
saggistico, con il presente volume ci presenta un'ampia disamina del rapporto
che poeti noti e meno noti hanno intessuto con gli uccelli, dal lato poetico
s'intende: le loro specie, le caratteristiche, il canto, le abitudini. Ne
viene, così, fuori uno straordinario ed interessante saggio poetico, puntuale
e meticoloso, in cui vengono presi in esame una miriade di autori, italiani e
stranieri, che nelle loro opere hanno trattato la materia dei predetti
animali, in una varietà di manifestazioni, espressioni e caratteristiche, e
che a noi ha dato modo di conoscere come questa materia sia stata molto cara
e, in alcuni casi, anche caratterizzante sulla poetica di un dato autore: chi
non ricorda Il passero solitario, del Leopardi, o il Passer mortus est, di
Catullo, o anche il «vago augelletto» del Petrarca?
Così come nel precedente volume Natura e Poesia, sempre di Franco Orlandini,
anche qui abbiamo una moltitudine di autori citati, sia italiani che
stranieri, e che vanno, oltre ai citati Leopardi e Petrarca, da Pascoli a Quasimodo, da Luzi a
Ungaretti, e ancora: Papini, Cardarelli, Sbarbaro, Corazzini, Govoni, Marin,
Fortini, Salvadori, e gli stranieri: Hermann Hesse, William Wordsworth, André
Theuriet, Eugénio De Castro, Theodor de Banville, Walt Whitman, Raymundo
Correja, Tomas Hardy, Friedrich Hölderlin, Sully Prudhomme, e tanti tanti
altri.
Da ciò ci si evidenzia la cultura e la profonda conoscenza
dell'autore in materia di letteratura, in special modo quella poetica, sia
italiana che straniera. E ci compiacciamo sinceramente della circostanza, in
quanto ci si testimonia come la poesia, quando non è soltanto frettolosa e
approssimativa esercitazione (come purtroppo accade nei nostri poeti moderni,
spesso lettori di se stessi), possa ancora attrarre cultori e studiosi, e
darcene una straordinaria riprova di validità e di gratificazione
conoscitiva. Perciò ci congratuliamo con l'autore e gli diamo atto di averci
regalato questa interessante opera, che sicuramente arricchisce il nostro
bagaglio di conoscenza riguardo la poesia, al di là della specifica tematica.
Evidenziarne anche, da parte dell'autore, uno stile
semplice, scorrevole, gradevole, senza le contorsioni arzigogolate cui spesso
ricorrono i «critici» cosiddetti di mestiere, i quali anziché attrarre il
lettore finiscono per alienarlo appunto dalla lettura. Non è il caso di
Franco Orlandini.
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Recensione |
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