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Dopo tante
liriche dedicate anche alla 'donna', la poetessa molisana Antonia Izzi Rufo –
avente al suo attivo una numerosa e pregevole produzione in versi e in prosa –
si è ripresentata, di recente, all'attenzione della critica letteraria e degli
amanti della cultura in genere con un nuovo volumetto che già dal titolo lascia
intravedere le tematiche entro le quali intende prendere le mosse ed operare.
'Donna' (Gunaika), questo il titolo della raccolta che si pregia – fatto
successo già altre volte – della traduzione, a fronte, in greco moderno a cura
del poeta, scrittore e saggista ellenico Costas M. Stamatis. Premesso e
riconfermato che la 'donna' è stata spesso al centro dell'indagine della citata
poetessa, è giocoforza aggiungere che essa – nella fattispecie, nelle sembianze
di madre, moglie e amante – ha giocato un ruolo fondamentale lungo il corso
della storia e della letteratura.
Nelle vesti, di volta in volta, di "fiore tra i fiori", di "bocciolo di
rosa", di essere aperto "alla luce | all'azzurro | all'amore", di persona, infine,
"nata a meditare | e a sospirare", per usare il linguaggio di Antonia Izzi Rufo.
I componimenti izziani brevi e, allo stesso tempo densi di significato,
affrontano un po' tutta la problematica della condizione della 'donna'; e ciò,
sia quando quest'ultima si dimostra "felice | nel gioco | delle illusioni", sia
quando "ordinata la casa | quieta la prole"... Ma ai momenti in cui la stessa
vede "tutto bello intorno" o si culla nell'estasi delle chimere, si alternano
atti in cui "gli occhi scoprono | solitudine" mentre le lacrime fanno da contorno
al mondo dominato "dal vento del Nord" soffiante "gelo sul viso".
A questo punto l'Autrice spezza una lancia a favore della 'donna' per
smentire che essa rappresenti il cosiddetto sesso debole e che non sappia
sconfinare, se necessario, nell'amore proibito. Tutt'altro: la donna, nata per
amare, insiste la poetessa, è anche capace di sobbarcarsi ad immani sacrifici
specialmente allorché – ricevuto dalla natura il sigillo della 'maternità' –
offre ai figli tutta se stessa in uno slancio di altruismo che travolge
l'angoscia con un sorriso "d'azzurro soffuso". Sensibile e romantica quando
osserva la luna, la 'donna' è anche in grado di pagare, all'occorrenza, colpe
non sue mediante un sorriso "a quel giallo | tra il grigio | sui monti coperti di
blu". In possesso di una generosità non comune, la 'donna' è, altresì, in grado
di lanciare "sorrisi al creato", celare nell'animo gemiti e sofferenze e
placare, infine, la sete di sapere nelle gioie della poesia. La 'donna'
celebrata ed esaltata, per le sue virtù, dai grandi interpreti di ogni tempo, ha
trovato, questa volta, proprio nei versi di una donna, una voce che la riscatta
da tanti pregiudizi e da tante delusioni. Sicché ben ha fatto Enrico Marco
Cipollini, prefatore del libro in questione, a scrivere, significativamente, che
l'Autrice "sa far vibrare le corde delicate e frementi del cuore con una
tenerezza squisita, essendo la lirica espressione fedele e commossa dei
sentimenti, in un linguaggio vivo ed espressivo, in una tonalità di una gamma
svariata di immagini e di colori davvero poetici".
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Recensione |
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