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I luoghi di Sebastiano [Schiavon]
Una biografia destinata specialmente ai giovani e alla
scuola: “Strapazzasiori” maestro di valori
La figura di Sebastiano Schiavon, risucchiata nel limbo
dell’oblio, è stata meritoriamente riscoperta grazie alla passione alla
caparbietà dello studioso Massimo Toffanin, che ha ricostruito la vicenda umana
del politico padovano con un’apprezzata biografia data alle stampe ancora una
decina di anni fa. All’attività editoriale si è quindi affiancata la creazione
di un centro studi intitolato all’uomo politico padovano che, fondato dallo
stesso Toffanin e allargato ai discendenti dello Schiavon, si dedica alla
conoscenza e valorizzazione del personaggio rimasto per lunghi anni sconosciuto
ai più.
«Pur così giovane (è nato nel 1883), e di estrazione
popolare – spiega Toffanin – agli inizi del Novecento Schiavon è l’uomo nuovo
che sconvolge, con altri della sua stessa fede, il mondo politico nel Padovano.
In tutte le sue attività di consigliere comunale, provinciale, fondatore di
sindacato, parlamentare e cofondatore del Partito popolare italiano agisce per
la prima volta a favore dei contadini, degli emarginati e dei ceti popolari».
Ora lo stesso Toffanin con la collaborazione della consorte
Maria Luisa Daniele, già nota per le sue numerose raccolte di poesie, dedica una
nuova fatica letteraria allo Schiavon (I luoghi di Sebastiano, Alba edizioni,
pp 130 euro 14,00), concepita e rivolta in specie al mondo della scuola e ai
giovani d’oggi «che hanno il diritto (e anche il dovere) di sapere quante
sofferenze ci sono dietro il loro benessere attuale, quanti Schiavon ci sono
all’origine di quella fragile società opulenta in cui vivono», chiosa Giampaolo
Romanato nell’introduzione.
In questo libro Sebastiano Schiavon rivive grazie al
racconto che due nonni sciorinano alla nipote tredicenne Giulia, un’adolescente
curiosa e interessata che percorre i luoghi della diocesi di Padova – da Boccon
a Calaone, da Padova città a Ponte San Nicolò, da Cittadella, a Praglia e Asiago
– teatro dell’intensa attività politica e sindacale dell’onorevole padovano nel
corso dei due primi decenni del Novecento.
La ragazza ripercorre in tal modo la sua vita sconfinando
oltre i confini regionali. Le pagine del libro conducono difatti il lettore
nella città di Firenze, dove lo Schiavon visse per un triennio assieme alla
moglie Elvira Crescente (sorella di Cesare, futuro sindaco di Padova) e ai
figli, in quanto designato dirigente dell’Unione popolare, per approdare infine
nella capitale frequentata durante il suo incarico romano.
Nel 1913 venne infatti eletto al Parlamento nella
circoscrizione di Cittadella-Camposampiero: era il più giovane deputato del
Regno d’Italia e aveva conseguito il maggior numero di voti (97 per cento).
Assieme ai luoghi, la giovane Giulia riscopre tutta una
serie di valori peculiari della figura dello Schiavon, valori peraltro ancora
attuali – il sacrificio, l’impegno disinteressato a favore degli altri, la
solidarietà, il rispetto – che sono stati alla base non solo della sua attività
politica, ma dell’intera sua esistenza. Non per nulla era noto con l’appellativo
di “strapazzasiori” per la sua posizione intransigente verso i notabili e per la
difesa dei diritti degli iscritti alle Unioni del lavoro, ovverosia gli umili
lavoratori dei campi. Fra il 1910 e il decennio seguente il suo nome compare
sovente anche in brevi comunicati riportati ne La Difesa del popolo che
divulgavano le conferenze che l’uomo politico teneva nelle diverse comunità
della diocesi.
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Recensione |
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