Andar per versi
In quest’ultima raccolta di poesie di Patrizia Riscica Andar per versi
(Biblioteca dei Leoni) emerge chiaramente il concetto di poesia come “viaggio”.
La poesia è un viaggio non importa verso quale meta ma è un “andare”, come
l’acqua di un fiume che continuamente scorre verso la foce.
La poetessa viaggia
con i piedi ben saldi a terra senza lasciarsi mai del tutto andare alla
dimensione del sogno o dell’illusione che pure la tentano. Nell’andare
dell’amore anche quando è venuto il tempo di cacciarlo via l’amore rimane perché
“copriva ancora il corpo / e scaldava l’anima.” Ma nel momento dell’assenza la sua
voce si insinua tra le spirali della mente e allora Patrizia Riscica ascolta
“nel buio colmo di assenza”.
Nella poesia di Patrizia Riscica la mente non è mai
distinta dal corpo e nel momento in cui vuole spiccare il volo dell’assurdo il
corpo la richiama strettamente a sé. “Sono qui con te, ora, / e non c’è tramonto
/ più struggente”. Ecco come la dimensione dell’amore si fa concreta: una persona
presente in questo momento e in questo luogo.
Le donne vanno da un luogo ad un
altro per “destino” sono “esuli”(Sciamana), volano nell’irreale per cadere poi
inevitabilmente nel reale: “Riconosco nel fango il mio volto”. La donna ascolta
in silenzio il proprio pensiero e poi ritorna al concreto: “cosa potrei
preparare per cena ?” In questo viaggio si potrebbe riuscire a raggiungere le
stelle, ma sono “troppo lontane e incomprensibili” e “Potrebbero nascondere
nella luce / l’inganno universale”. In questa raccolta la poetessa alterna poesie
brevi e incisive ad altre più lunghe e dall’andare quasi parlato, nella stessa
composizione alterna versi brevi a versi lunghi e distesi.
Nella sezione
“L’andare della vita” in particolare usa la parola con sapienza riproducendo con
il suono dei versi il viaggio della vita, con i suoi passaggi brevi, i momenti
in cui riprendere respiro, il crescere della tensione e l’allentarsi, la
ripetizione dei gesti. Mi riferisco in particolare alle poesie “Ultimo” e
“Leggere”.
L’andare per versi di Patrizia Riscica ci tiene come sospesi su un
filo sia dal punto di vista dello stile sia del contenuto, toglie respiro e lo
ridà, in un climax anche linguistico che riproduce l’incessante andare della
vita e dell’amore. E leggendo e rileggendo è sempre fonte di nuove scoperte.
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