Opera poetica caleidoscopica capace di suggestionare il lettore per il
linguaggio psicoanalitico – eccitatore di una figurazione asessuata della
realtà.
Con emblematici effetti chiaroscurali, i versi di questa silloge, senza
infingimenti, disvelano un ardore lirico che tutto piega all’ondulare del tempo
convergente verso la sofferenza interiore nella dinamica della vita complessa,
difficile da districare.
Oltremodo significativa la polifonia ritmica echeggiante un contraddittorio
radicale tra ciò che è stato, ciò che è, ciò che poteva essere, ciò che potrà
essere.
Lucia Gaddo Zanovello si muove alla ricerca di quella verità pregna di
significati reconditi in un’ambivalente sincronia di maupassantiana memoria per
ricomporre, attraverso l’incontro tra sentimenti spiritualmente collegabili,
l’identificazione della morte nell’Amore.
Sorrento, agosto
2011
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