Fritto misto
Audace e irriverente, la raccolta di racconti di Antòn Pasterius coniuga
l’umorismo con l’erotismo in una sintesi che non degenera mai nella volgarità e
nella prevedibilità.
La monotonia, che è spesso il limite della letteratura erotica, viene evitata
grazie al ricorso all’ironia e alla sperimentazione formale.
Equivoci, doppi sensi, giochi di parole dominano in questa miscellanea che si
traduce in un raffinato gioco letterario grazie all’abilità dello scrittore di
descrivere con leggerezza gli incontri amorosi, destinati inevitabilmente a
sfociare in accoppiamenti erotici.
Non tutti i quattordici frammenti inclusi nel volume sono, però, all’insegna
dell’erotismo. In alcuni assistiamo a dei veri e propri esperimenti di scrittura
creativa, costruiti attorno alla ricerca di un possibile spunto narrativo che
diviene poi il fulcro del racconto.
In altri casi non esiste neppure il presupposto per una storia in quanto lo
scopo dell’Autore è far riflettere e magari strappare al lettore un sorriso
(“L’elogio della sveglia”).
Alla fine, si è talmente avvinti dalla lettura da non accorgersi, come direbbe
Pasterius, che “il tempo passa come fosse uva”.
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