Mistretta e Maria Messina: un legame secolare
In questo stringato ma interessante saggio viene ricostruito il rapporto tra
Maria Messina e la città di Mistretta, in cui la scrittrice si stabilì appena
sedicenne e dove sono conservati i suoi resti.
Nel corso dei cinque anni trascorsi in questa cittadina così povera da
costringere i suoi abitanti a tentare nel primo novecento la fortuna in America,
la Messina trasse l’ispirazione per raccontare, da antesignana, la subalternità
dell’universo femminile nella società dell’epoca.
Lo sbarco dei mistrettesi negli Stati Uniti è al centro della sua prima
produzione, di cui sono riportate nel libro alcune novelle, tratte dalla
raccolta “Piccoli gorghi” e caratterizzate da una prosa semplice e diretta.
La stima di Giovanni Verga non è bastata a sottrarre l’Autrice, morta nel 1944,
dall’oblio. Si deve a Leonardo Sciascia la sua riscoperta e all’editore Sellerio
la pubblicazione delle opere, nelle quali si ritrovano i luoghi e la gente di
Mistretta a cui la Messina restò sempre legata anche quando si trasferì altrove.
Il libro di Filippo Giordano si sofferma sugli avvenimenti che hanno legato il
nome di Maria Messina a Mistretta: dall’istituzione di un concorso letterario a
lei intestato alla intitolazione di una strada comunale, dall’assegnazione della
cittadinanza onoraria alla scrittrice al reperimento delle sue spoglie mortali e
alla traslazione delle stesse presso il cimitero monumentale della cittadina.
A
corredo del testo, che rende omaggio alla scrittrice scomparsa prematuramente a
causa della sclerosi multipla, un ricco apparato iconografico.
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