Solitudini
Ritratti
di donne del passato e del presente, vittime e carnefici, compongono la raccolta
di Anna Gertrude Pessina che ripercorre i mutamenti avvenuti nella nostra
società dalla fine del novecento ad oggi.
Senza
indulgere in facili moralismi, la scrittrice prende di mira il malcostume che ci
affligge e lo stile di vita legato alla logica dell’edonismo e del carpe diem
(“Cardiologa doc”, “Corsa al mare”).
E anche
quando la narrazione si nutre di ricordi personali non si tratta di memorie
autoreferenziali bensì di spunti che rievocano luoghi (Roma) e momenti storici
(gli anni settanta) appartenenti al bagaglio di esperienze collettivo.
Alcuni
dei tredici racconti sono di estrema attualità come “Sospetto caso di
femminicidio”, insolito giallo dal finale aperto che, mescolando cronaca e
psicologia, mostra l’estrema fragilità di una giovane a cui la vita sembra aver
concesso tutto.
Ironia e
sperimentazione linguistica caratterizzano le storie della Pessina che con
efficacia si addentra nell’universo complesso e contraddittorio di donne che si
struggono per amore, vagheggiato o idealizzato alla stregua di un sogno
irrealizzabile.
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