Esorcismo eretico
Anna Maria Guidi, poetessa fiorentina tra le più agguerrite linguisticamente è
autrice di questa raccolta intitolata Esorcismo Eretico, accompagnata da
una bella lettera introduttiva di Franco Manescalchi.
Ammiro la strenua capacità dell’amica Anna Maria, che sa piegare il proprio
linguaggio creativo come contropartita al dolore; linguaggio come testimonianza
fremente della sua personale esperienza esistenziale; un darsi alla parola
poetica sentendola come amica e come balsamo psicologico: forza interiore
che sostiene la “vogliosa volontà / di resistere e insistere / a vivere”,
alimentandola come un fuoco che si opponga accanitamente alla sua estinzione.
E
davvero tanti sono i “tizzoni ardenti” della sua vivida mente, di fronte a un
Dio che sembra restare assente o silente (“distratto Dio / impotente, o
indifferente?”); un Dio al quale non ci stanchiamo, nonostante tutto, di
rivolgere il nostro “inacidito pregare / che non ci assolve / né salva né
condanna” (p.57). Tutto da leggere e riflettere è lo splendido, straziante
poemetto La recherche (du Dieu perdu), da cui estrapolo il
segmento conclusivo: “Mi senti? / Ti sto accattonando Dio / come il barbone la
monetina / al canto della strada. / Da reclusa / nel braccio della morte / ti
scongiuro / fammi un’elemosina / di misericordia.”
Libro estremo e in estremo, Esorcismo eretico è come un grido umile e
feroce di fronte all’”insoluto enigma” della vita e alla sua convulsa
nullanza.
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