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1997: Due testi della Frascino a conclusione della stagione letteraria.
Excursus storico
A Firenze al Caffè storico letterario Le Giubbe Rosse si è concluso l'anno
letterario con un incontro, organizzato dl prof. Massimo Mori, con la poetessa
Pina Frascino Panussis, autrice dei due libri di poesia
L'amore prestato e
L'amore devastato.
Il primo relatore, prof. Franco Manescalchi, ha sottolineato l'importanza di
un saggio di poetica che non pone il poeta distaccato dal mondo e dalla storia.
Ma soprattutto questo saggio chiarisce un preciso progetto della Frascino che ci
dà addirittura un trittico di percorso (fantasia, cultura, dolore). Questo
trittico di fondo dà più sostanza alla creatività che lei chiama privilegio
artistico, che è un privilegio per pochi, di coloro che lo
acquistano-conquistano (anche su questo punto è da condividere) perché l'arte è
un privilegio nel senso che è un dato tecnico ed un dato di rifondazione
dell'uomo e del tempo. Il prof. Manescalchi ha poi aggiunto che della Frascino
ha tre caratteristiche: chiarezza, luminosità ed univocità.
Siamo di fronte ad una poetessa che gioca le sue carte con stoica
determinatezza, si pone nel fuoco degli eventi, conquista una sincerità che paga
ad altissimo prezzo, ed è il prezzo della poesia.
In tutta l'opera si avvertono figure di ritmo: le assonane, le consonanze, le
allitterazioni, le rime ma anche i temi hanno una loro vitalità, una vitalità
tipica, personale propria,del poeta medesimo che si pone, si sente oltre i
recinti della scrittura, nella propria contraddizione storica.
Il prof. Panella ha sottolineato che la scrittura della Frascino funziona
come risarcimento-raddoppiamento, la scrittura funziona come come doppio, quello
che i greci chiamavano il risponditore. La natura dialogica presuppone un
interlocutore, il grido di rivolta e di ripulsa è rivolto a qualcuno che è
fuori. La stessa volontà di mettere in scena contraddizioni e difficoltà che
sono di tutti, della nostra epoca e propri personali, risiede il pregio tematico
di questa poetessa.
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