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Inquiete indolenze
Raffaele Piazza firma
l’attenta curatela di questa antologia, Inquiete indolenze, che si
appoggia nel titolo su un bell’ossimoro, uno dei tanti che possono fertilmente
ritrarre l’attività poetica di oggi e, forse, di sempre. Diciotto autori,
diversissimi tra loro, consegnano i propri testi che vanno a formare un volume
ampio ed interessante, che forse proprio per l’eterogeneità dei materiali bene
ritrae almeno uno dei possibili spaccati della poesia odierna: se è vero che si
tratta in buona parte di poeti maturi e noti, la difformità delle provenienze
geografiche e soprattutto delle linee poetiche fornisce infatti un ampio
campionario delle tante possibilità che si offrono al poeta contemporaneo, nella
babele degli stili e delle poetiche oggi imperante, e che tuttavia per i poeti
può essere uno stimolo a trovare la propria via al di fuori degli schemi delle
poetiche più o meno canoniche (e, sia detto per inciso, più o meno
milanocentriche).
Quanto agli stili, si passa
così (solo per citare alcuni esempi) dal parlato affabile di Loris Maria
Marchetti alla levità lirica di Silvia Venuti, dalle incursioni nel prosastico
di Pietro Salmoiraghi al lirismo di Antonio Spagnuolo, dagli interessanti
esperimenti ritmici di Marco Furia all’alone surreale che riveste il discorso di
Liliana Ugolini, fino al dialetto piemontese colto di Dario Pasero. La stessa
varietà si riscontra nelle tematiche, che spaziano dall’intimismo
esistenzialista alla polemica politica, dalla riflessione filosofica alla
tensione erotica, come pure nella provenienza geografica, essendo idealmente
rappresentate un po’ tutte le zone d’Italia, con le rispettive influenze
dominanti a livello di macropoetica.
In apertura, Raffaele Piazza
difende con onestà le sue scelte, presentando i vari autori per sommi capi ma
con precisione critica, e rimandando ovviamente alla lettura dei testi, che sono
ulteriormente preceduti da una nota bio-bibliografica e da una seconda succinta
nota che apre alla vera e propria lettura.
Inquiete indolenze è in sostanza un volume interessante per
la qualità delle scelte effettuate, che non di rado permettono anche allo
specialista di rinvenire voci degne di grande attenzione, e al lettore meno
esperto (ammesso che questa categoria ancora esista, ahinoi) di gioire della
grande varietà che costituisce il miglior viatico per la poesia contemporanea.
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Recensione |
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