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Tanti sono gli enigmi della
poetica di Giovanni Chiellino, quelli che più spesso ricorrono sono: il tempo,
la vita, la morte, la donna. Il tempo scorre ineluttabile, inesorabile, e la
vita è insolubile mistero. Profondo mistero è la morte. La madre è legata per
sempre al figlio da un filo sottile e fortissimo, la compagna è dolce,
appassionato conforto.
I versi di Giovanni Chiellino
sono nitidi, precisi, limpidi, in essi l'estremo rigore classico si sposa
felicemente con la lucida modernità dei concetti. Tanti temi ruotano intorno
agli enigmi principali, da essi a volte allontanandosi per poi con essi
fondersi in immagini armoniose e chiare: malinconia, soave tristezza, struggente
mestizia, ricordo dolce e dolente di persone care scomparse, desiderio di fuga
che mai potrà essere realizzato, nostalgia del grembo materno, nostalgia di
cose semplici, genuine e serene, ricostruzioni sognanti eppure nette di antiche
leggende, odio per la violenza e la guerra.
Il poeta ha soprattutto la
capacità straordinaria di partire da avvenimenti reali, a volte semplici, spesso
quotidiani, per trasformarli a poco a poco in figurazioni irreali, quasi
mitiche. 1 segreti della vita non saranno
mai svelati, mentre il vento, nascosto fra le fronde, porta lunghi brividi di
morte. Gli uomini stanchi vanno lenti per sentieri d'ombra. Perché porsi
domande? La vita non ci restituisce quello che ci ha tolto, ci lascia solo il
nulla dei ricordi. Meglio vivere la nostra morte con amore, che aspettarla.
Non solo sulla fronte di Cristo,
ma anche sulla fronte dell'uomo vi sono le spine. L'unica attesa concessa
all'uomo è l'attesa dell'ignoto, e la vita si mostra nel suo falso apparire e
disparire, nel suo niente che nasconde il vero niente.
A noi, dispersi nel deserto,
ci fu assegnata lampada scarsa e
ci basti...
...il piede inciampa
su sentieri ambigui
la porta non ha cigolato
sui cardini duri dell'ignoto, l'uomo non ha risolto l'enigma.
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Recensione |
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