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India la bella è un’agnella ?

O sei, India, corvina gazzella,
una snella fochetta, un leone?

Sei di certo un cavallo miniato
dal grigio corsetto e la coda
è un ventaglio piumato.

Sulla nera mantella
una bruna montera,
fra i ciondoli orecchi a cornice
vegliano quieti
occhi colmi di miele maturo
e in punta al perfetto musetto,
o squaletto,
hai, fatto a cuore,
un tartufo lucente di onice nera.

Qual torero che balla
selvaggia fuggire vorresti il giardino
e andar per il mondo
opaco e un po’ roco,
in foco d’ignoto,
ma della materia degli angeli resti,
d’innocenza custode,
canina creatura,
così poi rispondi alla tregua
e ti adatti e ci vieni vicina,
vieni a patti, manine d’argento
e di corsa, calzini di fumo.

India dai lunghi capelli
quanti guai quel sorriso furetto,
poco abbai scotendo il berretto

a far data da aprile sei noi
ma già a marzo fu il nostro per sempre,
persempre allacciato ai respiri
in asole fragili
ché in sorte alla morte
sono aperte ai viventi le porte,
lupetta che parli una lingua infinita
di sguardi sagaci e di baci.

 

 

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