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Prefazione a
Glenn amatissimo. Il cane che mi salvò la vita
di Claudia Manuela Turco (Brina Maurer)
la
Scheda del
libro

Lucia Gaddo Zanovello
Mi è capitato in questi giorni di incontrare un
libro bellissimo.
Mi è
capitato in questi giorni di incontrare un libro bellissimo, di quelli che
lasciano il segno, che non si possono dimenticare e che possono cambiare le
persone, Glenn amatissimo di Claudia Manuela Turco.
Mi è
stato immediato pensare alla fortuna della casa editrice che si fosse assicurata
la diffusione e i diritti di quest'opera. Non si tratta di un romanzo comune, ma
della narrazione di un’insolita storia d’amore, molto ben scritta, delicata,
originale e strutturata da esser letta d’un fiato, senza annoiare mai,
nonostante la lunga sequela di particolari-verità che arricchiscono e fondano la
vicenda e l’interesse che può sollecitare non è riferibile solo agli amanti
degli animali, che pure sono milioni in Italia e all’estero, basti guardare agli
affollati pet shop e al budget annuale ad essi dedicato dalle famiglie; sono
convinta, infatti, che l’interesse per questo libro possa essere generale.
In
primis per gli adolescenti ed i loro insegnanti, che troverebbero, qualora
questo libro venisse adottato come testo scolastico, innumerevoli spunti di
analisi dei valori fondanti dell’esistere e di discussione sui comportamenti
umani, poi per tutto il mondo degli adulti, che fruirebbero, ovviamente, di un
bel testo letterario, scritto con semplicità, ma non scevro di poesia, tra
l’altro adatto ad essere tradotto in lingua straniera, per la facilità e il
nitore della dialettica. È testo accessibile (volendo con qualche piccola
riduzione) anche ai bambini, essi avrebbero una quantità notevole di cose
importanti da imparare, non solo sulla cura dei propri animali d’affezione (da
loro trattati non di rado con troppa superficialità), e che magari i loro
genitori non hanno l’occasione o il tempo di comunicare loro. Ma ritengo che
tale romanzo verità sia particolarmente utile alle persone anziane, spesso
vogliosissime di accompagnare i loro giorni, tanto spesso affettivamente
immiseriti, ad una creatura canina, ma rinunciatari per pigrizia o per sfiducia
nelle proprie ridotte capacità fisiche.
A
tante coppie poi che hanno in mente di avere un figlio o di adottare un cane o
un gatto questo libro avrebbe molto da insegnare e, soprattutto, a chi si
potrebbe riconoscere in qualche personaggio secondario, che manifesta reazioni
improntate tutt’altro che a sensibilità umana nei confronti dei propri simili e…
dissimili.
La
vita è un attimo, che sia lunga un minuto o cent’anni, è pur sempre un attimo;
questo libro mette l’accento sul godimento della felicità del cosiddetto poco o
nulla, a disposizione di tutti, che tanti di noi non sanno più dove ritrovare,
sui significati veramente autentici della vita, e su di un’etica senza
ipocrisie, realtà alle quali i nostri giovani non sono quasi mai sensibilizzati;
l’opera può contribuire a sviluppare in loro quel senso del sacrificio di sé, al
di là di ogni proprio tornaconto, per il bene dell’altro, a cui nessuno più li
ammaestra o che non hanno ancora incontrato nella loro vita e forse non
incontrerebbero mai.
È un
libro di grande fondamento morale e, personalmente, non vedo l’ora di conoscere
il seguito di questa storia che l’Autrice, mi ha comunicato, sta preparando.
So che
l’Autrice ritiene questa serie la sua ragione di vita, o meglio, la sua
missione.
Padova, 23 marzo 2011
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