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Io non so se l'amore abbia dei colori, ma, di certo, i
versi di Pasquale Montalto, in questa raccolta, me li fanno cercare. Egli,
in fondo, li cerca a sua volta questi colori, ritenendo che il crinale della
vita non sia solo un dipinto a fosche tinte o tutt'al più in bianco e nero,
un monotono susseguirsi di grigi momenti della quotidianità, ma sia anche
una rete di maglie da scandagliare sulla via della storia: "e – egli canta
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sugli intuiti della storia | .... | i simboli dell'ignoto | premono alla
coscienza | dai meandri dell'istinto" (p. 70, Gli intuiti della storia).
Egli, in verità, penetra, e sa farlo, nelle zone oscure della vita, non solo
per cogliere il profondo "parto`"del bello ("In coppia la voce del
Maestro, | disseta ogni nostra voglia successiva, | rivolta verso la
sorgente sacra, | da dove esce Sophia, Cosmo-Art | e ogni successiva
Bellezza Seconda", p. 12, Per volare in coralità), ma per sentirne,
addirittura, vibrare le note: "pane nutriente | ... che impasta e rigenera
| la bellezza della vita, |
sul canto infinito del SE' (p. 12, E creare bellezza).
E le coordinate di quest'avventura, di questa ricerca di
colori sono tre: parola, poesia e amore. La parola, in Pasquale Montalto, è
come la vis maieutica che fa sorgere, dal profondo, ciò che pulsa nell'io e
dona un attimo di estasi: "e mi accompagna – egli canta – amica la parola
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del ruscello e la brezza del vento" (p. 63, Estasi); la poesia è il momento,
l'attimo in cui egli, creando, affida la parola alle immagini, che essa
evoca: "poesia, – egli canta –, sacro segreto dell'anima | visione onirica
del futuro, | concedimi lo spazio della luce" (p. 54, Spazio di luce);
l'amore è la dimensione della vita e della bellezza della vita, che,
insieme, parola e poesia schiudono: "io amico del cosmo | – canta P.
Montalto – e tu anima del mio mito d'amore, | eterno come le ali del
gabbiano, | innamorata degli occhi delle stelle, | realtà futura di ogni
atto creativo" (p. 39, Sogno d'amore e di bellezza).
E l'amore è il sentimento che unisce due anime ("Noi due | cuori che si
guardano | e poi sussultano | ... | Luce e spirale d'amore, |
guadagnato riposo, | nella valle della bellezza | scorre il torrente della
vita", p. 23, Contemplazione); l'amore è anche il sentimento dell'amicizia,
amore è donarsi, amore è coralità, "è la voce del cosmo", è unione fra i
popoli, è amore del padre, amore è il sentimento che lega tutto. Ma l'amore
è anche quello per la sua terra e per i suoi luoghi: "Ti amo Calabria,
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egli canta – mia Calabria amata, | raggiante di sogni, cullati | dalla
risacca dell'onda, | su riflessi di stelle e di lampàre festose" (p. 43, Mia
Calabria amata). Amore è un viaggio, il viaggio dell'uomo nella vita o,
meglio, è la meta che cerca l'uomo nel suo viaggio. E il cuore è la sede in
cui esso dimora: "Dalla terra al cosmo, | – canta P. Montalto – da me a te
navigo | e custodisco amore | da dare e da godere in pace. | Sfere
concentriche si aprono e si allontanano" (p. 39, Sogno d'amore e di
bellezza).
Sì, perché l'amore è come un sogno che si schiude e si
nasconde, si avvicina e si allontana, per il navigante che ha voglia di un
approdo. E la riva, per Pasquale Montalto, è la donna la creatura che sa
raccogliere e ricambiare la forza del sentimento e sa sciogliere, nell'Eros
di uno sguardo, il denso calore delle emozioni: "Ma – egli canta – come hai fatto
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– donna, a lasciar cadere l'amore? |
l'Eros dell'amore | – questa forza, che rompe | la stabilità del tempo" (p.
60, La riva dell'amore).
Un fascino dal vago sapore della grecità e della greca
aspirazione all'armonia accompagna i versi di questa raccolta e il viaggio
di ricerca del poeta. Non a caso si fa strada, nel canto, la figura di
Ulisse, "il mito", anzi, il mitico che viaggia cercando é delineando
all'orizzonte "nuovi approdi | che di Nausicaa e Alcinoo | portino il
profumo" (p. 30, Viaggiare). E Ulisse è l'eroe del "nostos", l'eroe del
ritorno, quasi metafora, nei versi del Montalto, di un cammino che parte dal
cuore e ad esso ritorna. In questo contesto, pertanto, i colori dell'amore
sono i colori della vita, della natura, della bellezza, dei colori che
appaiono fuori dall'io, ma che nascono nel suo interno, in quanto sono
dettati dai moti, dai sentimenti e dalle emozioni del cuore. E sono le
stesse emozioni che ispirano i disegni di Alice Pinto, mi piace dire
concludendo, disegni che accompagnano i versi della raccolta e che
illuminano l'anima intima della poesia di Pasquale Montalto, legandovisi con
una consonanza che è misura di sensibilità e di serenità.
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Recensione |
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