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Roma, Maggio 410. «Ti ho sognato ancora,
la notte scorsa. Tornavo a Sirmio, nella grande casa della tua infanzia, dove
per tanti anni ho vissuto con te e la tua famiglia. Ero inseguito (…) La casa mi
era apparsa come l’unica salvezza nel buio…». Voce narrante è quella del giovane
Callisto, ex-schiavo, divenuto liberto, nato a Nisibi, florida città della
Mesopotamia tra il Tigri e l’Eufrate, da una prostituta di bordello. La sua
storia ruota intorno a quella di Marco Settimio Valerio Laurenzio, ufficiale
dell’esercito di Giuliano, che lo reclama al suo servizio nonostante sia
soltanto un puer.
La sua apparizione è una vera
rivelazione. È elegante e aggraziato, autorevole e capace allo stesso tempo di
gesti che racchiudono una grande delicatezza. I suoi occhi, poi, sono di un
verde intenso come i boschi della Pannonia e dotati di un magnetismo tale da
incenerirti. I suoi riccioli biondo scuro ondeggiano sulla sua fronte ribelli,
la sua aria è sempre scanzonata e irriverente. Un’autentica folgorazione per un
bambino che non ha conosciuto altro che un mondo fatto di brutalità e
vessazioni. Ma perché ha scelto proprio lui? Perché insiste nel volerlo portare
con sé, in una città grande e ricca, in una bella casa dove potrà giocare con
gli altri bambini, mangiare tutto quello che vorrà e indossare vestiti nuovi?
In un
mondo fatto di intrighi e combattimenti, in cui la pace sembra un sogno
impossibile, Daniela Torella ricostruisce la delicata storia di amicizia e
gratitudine tra due personaggi che appartengono a mondi distanti ma che il
destino ha deciso di far incontrare e “ricongiungere”. Essi appaiono
profondamente veri per il modo in cui vengono descritti e fatti agire
all’interno del racconto a tal punto che il lettore non può non sentirsi vicino
alle loro vite. Distribuito su di un vasto arco temporale, il libro è suddiviso
in venticinque capitoli ognuno dei quali – eccetto il Prologo - contiene una
precisazione cronologia oltre che geografica. Questo permette all’autrice,
esperta di storia romana, di spaziare tra diverse località (Costantinopoli,
Megara, Sirmio…) e di rievocare alcune scene di vita vissuta nell’antichità, un
periodo di cui molti di noi hanno probabilmente una semplice conoscenza
scolastica. Un incoraggiante esordio letterario che ha la semplicità e
l’immediatezza di una storia vera.
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Recensione |
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