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È un vero innovatore anche se considerato «irriverente»
Veniero .Scarselli è nato e
ha studiato a Firenze, laureandosi in biologia. Si è dedicato molto presto
alla ricerca scientifica, conseguendo la libera docenza in fisiologia e
pubblicando numerose memorie scientifiche. Attualmente, beato lui, vive appartato sull'Appenino tosco-emiliano in solitaria meditazione. Recentemente ha dato alle stampe
Torbidi
amorosi labirinti con la Nuova Compagnia Editrice di Forlì. Aveva pubblicato
Isole e vele (1988) e il poema Pavana per una madre defunta (1990).
Isole e vele", dallo stesso autore definito romanzo lirico,
è un libro terribilmente lucido nei propositi di esplorare senza finzioni
l'interiorità di se stesso e dell'uomo, in un percorso affascinante nei meandri
della terra. Nella sua seconda opera Pavana per una madre defunta è
alla ricerca del vero per raggiungere il culmine del pensiero nella verità. La
morte viene celebrata attraverso il dolore di un figlio sul corpo della madre
dfunta. La preghiera ad un Dio che inesorabilmente tace, il dolore per trovarsi
buttato con la nascita negli infelici percorsi o nei sentieri della
vita.
Invocazione alla vita o inno alla morte in laceranti odissee
in momenti e spazi senza misure e confini con intricate e segrete confessioni.
Nei libri di Scarsellí "un unicum" di effetti e scavi che nella poesia
contemporanea non trova paragoni. Da alcuni ingiustamente è considerato irriverente e blasfemo,
ma sono i soliti 'omuncoli', le solite `verginelle' critiche, sono i falsi
moralisti, che a sentire parlare di pene e vagina, impallidiscono e perdono
l'uso della ragione.
Veniero Scarselli è invece un innovatore dello stile
nuovissimo, lacerante per chi vuole essere lacerato, moderno. Nessuno può mettere in
discussione, se è in buona fede, le sue capacità espressive e di scrittura, le
sue riflessioni tormentate e audaci, la musicalità armonica dei suoi versi. Uno scrittore che meglio si esprime in versi, con il
privilegio di usare, parole inusuali e mai absolete, mai il sapore d'antico
nel suo "viaggio ossessivo", ma arrogante..
Una coraggiosa, umile, dissarante, convinta elaborazione
poetica. La testimonianza rilevante di uno scrittore che getta il "seme" e
coltiva il sogno di essere ascoltato. I suoi libri hanno ottenuto notevoli
riconoscimenti, con numerosi primi premi letterari e molti
scrittori e critici si sono occupati della sua poesia. Ma lui sa benissimo che i premi letterari debbono essere
presi con le molle e con la precauzione di turarsi il naso e i giudizi dei
"poeti e scrittori critici" di oggi, spesso sono poco credibili. Usano
scambiarsi critiche di favore e molti vivono fuori dal mondo reale che soffre e
si tormenta in questa società spietata, priva di umanità e sentimenti,
portatrice di allucinanti solitudini.
Scarselli in Torbidi amorosi labirinti ha tracciato un:
percorso che va ancora continuato e mai deve fermarsi a dare ascolto alla
critica che lo vuole meno pungente, meno vero, più ammanigliato con parole e contenuti che
non scandalizzino. Se è vero che si è aperto "un varco di spada" per nascere
uomo, con un'anima vera, finalmente consapevole e infelice, allora la "sua"
infelicità deve proseguire nella verità che difficilmente si scopre se
la magia e il tormento non lo viviamo dal primo percorso della nostra venuta
sulla terra per liberarci, anche in un delirio di convinzione, per noi stessi e
per gli altri... che continui il "viaggio ossessivo' in quel
tunnel che, carico di corpo, viscerie, sesso è volontà di essere e continuare
ad essere. Nel mondo esterno, lasciato per sempre dal poeta, proprio per
ritrovarsi, attraverso il miracolo biologico del sesso, per arrivare alla fine
del viaggio, per rinascere e risorgere diversi, nel luogo, disperatamente
cercato, anche se abbandonati da Dio, ma vivi "nel cuore degli uomini".
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Recensione |
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