Presentazione a
E se un giorno l'anima...
di Enzo Schiavi
Mara Giovine

Judd Stafford non è un poeta.
Judd Stafford è la Poesia. Quando due anime si guardano negli occhi è magìa
autentica. E Judd vive da sempre scrutando gli occhi dell’Anima del mondo. E la
Poesia – cuore dell’Anima del mondo – guarda da sempre con sguardo lungo dentro
gli occhi azzurrissimi di Judd.
Ne scaturisce una splendida
storia a due. Un abbraccio incantevole. E la trasfigurazione di entrambi muove
dentro onde incalzanti di versi. Versi sbalzati da delicati chiaroscuri di
immagini. Versi risuonanti di seducenti armonie.
Dunque: vera Poesia.
E la vita reale fluisce dentro
magìe di sogno. E la delicatezza abbraccia la forza del sentire. E la leggerezza
invade i cieli e gli abissi del pensiero.
* * *
Poesia nei versi. Poesia nella
prosa. Poesia nella vita.
Perché in casa e fuori di casa,
Judd veste poesia. Perché Judd esplora di continuo la magnifica oscurità che
respirano le cose e gli uomini. Perché Judd tocca da vicino il mistero degli
abissi; e lo fa guardando oltre, guardando alto, dentro il fiato dell’infinito,
dentro le lontananze fascinose del sogno.
Poi… il tutto recupera con
l’incanto della sua parola.
Con grande economia espressiva,
con verso “radiante” – ora colpo di fulmine, ora scintillante gioiello
–. Tra
ombre azzurre e ombre grigie. Sotto “laceranti” stelle in attesa e stelle
dormienti. Dentro il vento delle notti e il vento dei giorni.
Con passi di amico tra la gente
e passi di solitario del deserto, Judd Stafford offre tutti i “sì” e tutti i
“no” della vita, incartati in delicatissime immagini, ingioiellati dai diamanti
di profonde sensazioni, di acutissime riflessioni.
* * *
La prima volta che attraversai
il confine della sua Poesia, compresi che stavo entrando in un insolito mondo di
cristallo. Insolito e splendido. Dove tutto era terribilmente vero e tutto
terribilmente bello; dove tutto era terribilmente misterioso e tutto
terribilmente straordinario.
Il D.N.A. di Judd è
irripetibile. Questo abilissimo e toccante artista dell’Anima delle cose e della
vita, ci coinvolge al punto di farci credere e confessare che l’infinito è
raggiungibile, e l’impossibile è possibile. Ciò accade perché E se un giorno,
l’anima…è storia vera. Storia di una splendida e temeraria “odissea” di un
uomo sinceramente consapevole e sinceramente libero, alla ricerca della propria
identità tra transiti battuti dal vento delle passioni, tra passaggi di uragani
di sete e di sofferenza, verso limpide polle sorgive.
Un iter faticoso ma favoloso di
carne e di anima, sotto gli occhi delle stelle, fino a cancellare come nessuno i
confini tra la realtà e il sogno, tra il possibile e l’impossibile.
* * *
Dunque, Judd Stafford –
cittadino del pianeta Anima; affascinante Orfeo che scandaglia, commuove,
inchioda; mago del verso che apre all’infinitudine e che riesce mirabilmente a
ricomporre nello stupore e nello splendore della poesia perfino chi è naufragato
– è un solitario “affollato” dalla vita che merita attenzione. Molta attenzione.
Amiamo spesso di un amore
“sprecato” specchi vuoti che riflettono il nulla. Ebbene, contro l’inflazione di
troppa poesia contemporanea superficiale e banale, inchiodiamoci sui versi di
Judd, fino a penetrane il respiro vasto e profondo, capace persino di
riequilibrare i nostri conflitti esistenziali. Nei territori della sua Poesia
cresce una suggestione altamente terapeutica.
E potrebbe accadere a qualcuno
di chiudere la lettura di E se un giorno, l’anima…, non soltanto con la
nostalgia per quei versi straordinari, ma per l’anima dell’Uomo che li ha
scritti.
A me è accaduto.
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