Cambiamenti di stato
La metamorfosi,
il cambiamento di stato – per l’appunto – contempla una prospettiva meta fisica
e, allo stesso tempo, cosmica del dato sensibile. Il rapporto con l’altro, alla
base della poetica di questa raccolta, diviene quindi viatico, sublimazione
occasione di retaggio dantesco per una sorta di trascendente riflessione sul
tempo e sulla transitorietà dell’umana specie: “Ora il transito è la meta / e
le cose mutano di continuo / mentre si produce / ogni giorno di più / la
metamorfosi del nostro cielo.”.
La natura
diviene logos, si fondono raziocinio e pathos, cielo e terra in sintesi di
estrema pregnanza: “L’erba mossa / è il fluido / inespresso / pensiero della
terra / che esce allo scoperto / e tutto dà del suo ricco umore.”.
Anche il
dettaglio emotivo, il legame carnale in tale facilità di sguardo e agilità
linguistica assume toni quanto mai ispirati, a significare che il cambiamento
di stato è anch’esso uno stato, quasi ad assottigliare il nesso metaforico: “E
ad una parvenza d’ombra / il vento assomma / fra la sabbia e l’acqua un velo, /
simile al tuo bacio / dato all’improvviso.”.
Soltanto
un’eleganza e raffinatezza di penna può supportare tale atteggiamento nei
confronti della scrittura e soprattutto scongiurare il rischio dell’iperbole.
Sato ne è capace e ci lascia con immagini che alla delicatezza uniscono
profondità di pensiero: “Un tonfo / sordo d’opale / allittera le ore. / Come
le cicale / invisibili cantano / sul ramo.”.
|