Canzoni nel mezzo dell’amore / Songs in the midle of Love
L’incanto di un amore estasiante
ed estasiato, dalle sensazioni che virano dalle più delicate alle più
passionale, felicemente intervallate dagli acquarelli di Romeo Altafini: l’opera
di Giovanni Sato si caratterizza fin dai primi testi per una raffinatezza dal
gusto cortese che ne interpreta il sentimento dell’amore, il suo bisogno di
assolutezza e la sua egemonia rispetto alle altre sensazioni umane.
Pure se rappresentato con forza
e decisioni, l’autore esprime una raffinatezza che sublima il senso, una
delicatezza estetica che si evince anche dal gusto cromatico delle opere di
Romeo Altafini; “Canzoni nel mezzo dell’amore” è un libro visivamente bello e
che non delude le aspettative del lettore nel rispetto delle eleganza formale
immediatamente ravvisabile.
“La notte sogna | sulle
lettere del mio nome | e ad ogni respiro | trova nuovi colori | per dare senso al
tempo”: ecco l’incanto, la tensione della bellezza che si rende alito di
vita e rinnova il senso del trascorrere della vita, accendendo di speranza le
immagini di Giovanni Sato, che non si abbeverano di illusione ma di pure estasi
metafisiche.
“Hai toccato le corde | ormai
silenziose | della mia notte | Ed è uscito un nuovo suono che ha trasformato in
canto | la disarmonia del cuore”: amare significa rinascere infinite volte,
una matrice creativa che anima le parole e i versi di Giovanni Sato, e che
permane anche nella traduzione inglese presente in questa silloge.
Testi, quelli dell’autore, che lasciano il lettore sospeso in una dimensione insieme onirica e reale, in cui
un sogno ideale accompagna la sosta umana “in cerca del presente”, senza
essere fagocitati da una realtà spesso ingiusta perché incomprensibile.
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