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I dettagli sono importanti. Dodici racconti italiani
Scorrendo le
pagine di questo libro viene alla mente, per analogia e contrasto ad un tempo,
un illustre precedente, Microcosmi di Claudio Magris, in cui le pieghe
del territorio e gli angoli dei luoghi esprimono l’anima e i mutamenti di un
mondo complesso e variegato. La medesima complessità e la medesima composizione
di “dettagli” registriamo in questo volume, ma in questo caso sono persone e
personaggi, nella loro interazione, a configurare il quadro di uno scenario
sospeso tra la nostalgia di un passato quanto mai caratterizzato, come quello
veneto da cui proviene l’autore e in cui si svolgono le vicende narrate, ed un
presente che tenta di non smarrire le proprie origini.
I racconti che
compongono il volume, scelta coraggiosa in epoca di romanzi, consentono di
ricorrere ai più vari toni e di adeguare la narrazione al tema del momento,
contribuendo ad alimentare la sensazione di trovarsi di fronte ad una sorta di
mosaico sociale. In fondo, sebbene fortemente caratterizzata dai marcatori
regionali in cui è ambientata, la vicenda di ciascun protagonista assurge a
“rappresentazione” della nostra esistenza, calata nel contesto economico,
politico e culturale in cui ci troviamo, con emersione di una disperata volontà
di sopravvivenza della semplicità, in particolare dei legami personali.
Alla fine,
sebbene additati per le proprie peculiarità (soprattutto negative), pare che
l’autore salvi i protagonisti della sua scrittura, quasi fossero inconsapevoli
ruoli di un regista occulto, molto più potente e sovrastante delle loro sorti.
Vittime di una sorta di ipnosi che forse attanaglia tutti, e allo stesso tempo
riscossi da un risveglio quasi beluino che ci impone di essere parte di un
branco, al di là delle ambizioni e delle dinamiche sociali.
Notazione a
parte merita l’abilità di Grandesso nell’utilizzare vari registri e linguaggi,
dal parlato al dialettale, dal linguaggio colto (addirittura utilizzando
latinismi) a lingue straniere che si interpolano all’italiano più attuale, a
rappresentare un mimetismo degno delle migliori penne e che non sfugge,
tuttavia, ad una identità propria, dacché è proprio la lingua e il dialogo tra i
protagonisti che valgono a tessere i profili che - ben definiti - rimangono
scolpiti nella nostra immaginazione.
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Recensione |
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