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Le metamorfosi del cuore
Giovanni Sato sceglie quali numi tutelari alcuni dei più importanti interpreti
del carme erotico, campioni del discorso amoroso in versi: Rilke, Neruda, Campo,
Salinas, sino a Catullo. Le citazioni poste in esergo e stralciate da celebri
testi dei richiamati maestri della poesia d’amore introducono ad un canzoniere
ampio per densità e varietà, ma di eleganza tale da non far percepire alla
lettura alcuna gravità.
Non rinunciando ad una simbologia classica, l’autore evoca il più nobile dei
sentimenti ricorrendo ad una semplicità ed esattezza di contorni che rende
ancora più icastica l’immagine: “Rosa pura / leggera nel respiro / rosa
semplice / posata appena, / su te le notti / raccolgono gli amori.”
In tanta delicatezza del tratto anche un enjambement provoca un sussulto: “”Ho
un luogo / dove portare l’amore, è un giardino di rose piene / dove i fili /
d’erba del sole / riempiono / quel che manca del colore.”. Non dobbiamo
tuttavia pensare, leggendo questi testi, a un pur raffinato esercizio di stile.
La trama dei versi intreccia pian piano un ordito attorno al lettore fino ad
accoglierlo all’interno di un giardino cresciuto di poesia in poesia: “Il
giardino ha dentro un filo / da seguire da foglia a foglia / e da fiore a fiore
un altro filo / ci mostrerà tutto il colore.“.
Certo, il sentimento non è tanto e soltanto un luogo elettivo in cui e da cui
ammirare l’oggetto del sentimento. Questo si deve appalesare, onde non trovarsi
in presenza di un simulacro. Con la medesima delicatezza ecco manifestarsi la
presenza dell’amore: “Sali sulle punte delle mie dita / e fammi contare il
senso della rosa: / non avrò altri luoghi che quello del tuo nome.”. Simbolo
e entità, immaginario e reale si fondono così da abitare il giardino della
stessa sua materia. Che rimane limpida e misurata parola, sublimazione del
pensiero reso tanto rarefatto da suggerire, anziché dire: “Certe parole
stanno ai silenzi / così come stanno i fiori dei campi: / nessuna voce soltanto
sussurri: sono così e niente li cura, / soltanto il cielo ne mostra i colori.”
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Recensione |
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