Luce campestre
La silloge recensita raccoglie testi
tratti da alcuni tra i numerosi libri scritti da Maurizio Zanon.
La luce viene qualificata come
campestre per tema prevalente, dacché la luce che in natura splende occupa la
maggior parte delle immagini offerte da queste poesie, che quale fonte luminosa
contemplano anche la spiritualità e l’amore.
Riportiamo uno dei testi inseriti nel
volume:
Un
sogno di vento lo stare qui al sole!
Il
cuore detta le sue regole
sotto l’onda che incalza lo scoglio
e
fragorosa si schiuma e profuma
al
ritmo di baci salsi d’amore.
In esso sono presenti molti dei segni
distintivi che caratterizzano la scrittura di Zanon.
L’utilizzo di figure retoriche
complesse (ad es. l’ipallage “sogno di vento” in primo verso) che alimentano,
per contro, immagini di immediata percezione. Un uso della metrica consapevole e
ponderato (v. i due endecasillabi al penultimo e ultimo verso) e l’inserimento,
all’interno di un dettato lineare e cristallino, di vocaboli non consueti e di
vaga corrispondenza onomatopeica (“”si schiuma”, “salsi”). Il tutto a formare
una tessitura allo stesso tempo sofisticata e semplice, come nelle migliori
espressioni letterarie della nostra tradizione.
Se alle caratteristiche formali che
marcano l’opera di Zanon uniamo la profonda adesione al sentimento e alla
natura, che spesso accompagna gli animi più dediti alla meditazione e alla
trascendenza, otteniamo una sintesi dell’arte letteraria del nostro autore, che
consacra, è proprio il caso di dirlo, alla poesia la sua disposizione verso il
prossimo e verso la realtà, sempre e comunque attraversata da una luce che, da
qualsiasi altitudine provenga, contempla comunque un’origine che nella poesia
stessa viene celebrata.
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