Con la silloge “i confini del
senso”, contenuta nella antologia “nuovi suggerimenti ermetici” curata da
Rodolfo Tommasi, Angela Ambrosini compie un percorso di ricerca in cui il
linguaggio è portavoce di un profondo raccoglimento interiore.
L'acuta osservazione del mondo
esterno, unita al viaggio personale e intimo attraverso ricordi, natura e
oggetti, è trasmessa al lettore da un codice di parole, volutamente studiato e
complesso, mediato dall'immediatezza delle immagini che scaturisce dal testo
alla stregua di una musica particolarmente violenta e intensa.
“Poi ecco dal fondo degli
sterpi | una bacca rompe rossa la | gocciolante ressa di spine | e lacera la mente”:
il tumulto emotivo si rende metafora, poesia nel colore e nel disegno che rende
l'allegoria del cammino, esistenza solo a tratti consapevole dell'universalità a
cui appartiene.
Senza eccedere in un clamore
lirico prettamente estetico, Angela Ambrosini coglie la giusta misura per
scandagliare il linguaggio e la parola mantenendo un registro di contenuti che
non è mai suddito delle esigenze della forma, delle rime, di un ermetismo senza
scopo. L'autrice scrive con ricercatezza senza abbandonare l'immediatezza del
verso, la sua primigenia forza raccolta nelle immagini evocate, nella catarsi
esclusiva della parola poetica. L'opera di Angela Ambrosini suggerisce dunque
una lettura particolarmente attenta, dedita a raccogliere le multiformi varietà
dei significati e dei loro accostamenti più ardui.
|