Ombrìe
Ombrìe è un libro in cui
l’inquietudine intellettuale dialoga in una dimensione favolistica e incantata
con il lettore, in cui si accavallano volti familiari e amati, immagini intime,
vortici di sensazione.
Come sostiene Elio Fox, nella
scrittura di Lilia Slomp Ferrari si realizza un “consuntivo esistenziale” dalla
narrazione solo apparentemente di semplice significato e interpretazione; in
realtà numerosi riferimenti e legami si identificano nelle liriche dell’autrice,
“ombre” per eccellenza nel senso di sfumature accennate, riverberi della luce e
emblema di solitari, straripanti silenzi che accompagnano tanti momenti della
vita.
“Embavaiarte de malinconia |
l’è l’unica speranza che me resta | quando ‘ntra i dedi zà se sfòia ‘l vènt
| al
balbetar stremì de la tompèsta.”: la scrittura in dialetto di Lilia Slomp
Ferrari si interfaccia con il lettore in uno spontaneo confronto attraverso il
quale recuperare un perduto senso della memoria, e della ricchezza degli affetti
che costellano una vita intera, mai veramente lasciati al destino ma suggellati
dalle parole che accompagnano non solo la loro idealizzazione, ma anche la loro
sferzante concretezza sublimata in metafore piene di trasporto e significato.
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